(a cura della redazione) | Una nuovissima serie di monete bullion in oro e in argento: in questo modo la Royal Mint ha deciso di abbinare il quinto e definitivo ritratto di Elisabetta II ai metalli da investimento e alla storia. Protagonista della tematica appena lanciata dalla zecca di sua maestà, infatti, è il “Real bestiario”, ossia la serie di dieci animali scolpita originariamente nel 1953, per l’incoronazione di “The Queen”, dall’artista James Woodford e oggi conservata presso il Canadian Museum of Civilization di Gatineau, nel Quebec. Alte circa due metri, le sculture rappresentano creature tipiche delle araldiche reali del Regno Unito, simbolicamente riunite dalla giovane donna che stava per essere incoronata regina. Ispirate alle simili figure che decorano il pronte sul fossato nel giardino di Hampton Court Palace, furono replicate in pietra e oggi si possono ammirare a Londra, ai Kew Gardens.
Le “Queen’s Beasts” sono, nello specifico, il leone di Inghilterra, il grifone di Edoardo III, il falco dei Plantageneti, il toro nero di Clarence, la centicora di Beaufort, il leone bianco di Mortimer, il levriero bianco di Richmond, il drago rosso di Galles, l’unicorno di Scozia e il cavallo bianco di Hannover. Per la prima emissione – composta da tre tagli, due in oro da un’oncia e un quarto di oncia, ed uno in argento da due once – è ovviamente stato scelto il leone d’Inghilterra, visto di fronte, coronato e con stemma sotto le zampe, il tutto su una texture di sfondo che esalta il forte rilievo della coniazione.
L’autore Jody Clark, autore anche del “Royal Portrait”, ha dichiarato: “Ho preso ispirazione sia dalle sculture originali in Canada che dalle repliche che si affacciano sui Kew Gardens. Sono opere molto stilizzate e imponenti come statue, e la sfida era quella di catturare tutto questo sulla superficie di una moneta. Ho fatto ricerche sulle origini araldiche e gli stemmi, e volevo replicare il senso di forza e di coraggio che le sculture riescono a tramettere. Ho anche creato un senso di movimento per rendere gli animali audaci e dinamici, armonizzando gli scudi che esse sostengono e che le caratterizzano fortemente, in quanto sono elementi integranti della storia.
A proposito del primo soggetto che ha debuttato sul mercato in aprile, Clark spiega: “Il leone nel mio progetto assume una posizione dilagante, la più feroce. Ho fatto una ricerca di immagini di leoni in natura per fare in modo da conferire una vera e propria somiglianza anatomica alla mia creazione, ma stando attento che il risultato non fosse realistico in modo eccessivo. In questo contesto, il leone è infatti un ‘bestia’ in senso simbolico e ho voluto fosse anche fantastica. L’aggiunta di non troppi dettagli ha ‘ammorbidito’ l’aspetto del modello e penso che in questo modo si evochi la scultura originale”.
Da sottolineare, infine, come anche per lo sfondo del ritratto sia stata adottata una soluzione inedita: un piano scabro – che ricorda una parete in pietra – in modo che il profilo di Elisabetta sembri quasi parte di un medaglione architettonico.