(di Antonio Castellani) | Era nell’aria, e ora è certezza. Il direttivo della BCE, che si è riunito mercoledì 4 maggio a Francoforte, ha sancito il futuro stop alla produzione della banconota da 500 euro, quella di valore più alto esistente nell’Eurozona, la cui emissione verrà interrotta “intorno alla fine del 2018”. Questo, a motivo delle “preoccupazioni che questa banconota possa facilitare attività illegali”. “La banconota da 500 euro – precisa tuttavia la Banca Centrale Europea – manterrà sempre il suo valore e può essere cambiata presso le banche centrali dell’Eurosistema per un periodo di tempo illimitato”. Dunque, stop alla produzione e corso legale illimitato, con progressiva uscita dalla circolazione – dato che già molte banche centrale nazionali, tra cui Bankitalia, stanno rastrellando i biglietti e non li reimmettono sul mercato – per arrivare, in un tempo più o meno lungo, ad una sorta di “dolce morte” per il biglietto viola della serie euro.
Alcune nazioni, come la Germania, alla vigilia della decisione si erano mostrate scettiche sull’efficacia della misura preferendo i classici controlli fiscali sul patrimonio e il controllo dei conti correnti intestati all’estero. Fu la Germania, non a caso, quando l’euro venne creato, a spingere per l’introduzione del taglio da 500 per sostituire la banconota da 1000 marchi in un paese dove l’utilizzo del contante è ancora molto diffuso. L’ex ministro delle Finanze Giulio Tremonti, sul fronte opposto, aveva proposto a suo tempo l’istituzione della banconota da un euro sull’esempio degli Stati Uniti d’America – che hanno ancora il biglietto da un dollaro – per aiutare a far capire agli italiani e non solo il valore di un euro, ma fu stoppato dalla Germania.
“Simili tagli sono il meccanismo di pagamento preferito di chi svolge attività illegali, date l’anonimato e la mancanza di tracciabilità della transazione che garantiscono” sottolinea, tuttavia, un recente studio dell’università di Harvard, tanto che sul mercato nero la banconota verrebbe venduta a prezzi superiori al suo valore nominale. “Il biglietto da 500 è utilizzato più per nascondere le cose che per comprarle” secondo il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin.
Al momento, i biglietti da 500 euro costituiscono appena il 3% delle banconote circolanti ma coprono, a motivo del loro alto valore nominale, il 28% del valore totale degli euro in circolazione (quasi 300 miliardi di euro). Dunque, nel processo di progressivo rinnovamento del circolante cartaceo dell’Eurozona, quest’anno dovrebbero vedere la luce i nuovi 50 euro, il prossimo i nuovi 100 euro e nel 2018 (forse) la nuova banconota da 200 che, tuttavia, già oggi non viene più stampata a motivo dello scarso gradimento del pubblico.