UNA MISTERIOSA CONTROMARCA
SU UNA 10 LIRE DEL 1863: CHI LA RICONOSCE?

(di Antonio Castellani) | Le 10 lire in oro “secondo tipo” o “testa grande” di Vittorio Emanuele II sono una moneta ben nota ai collezionisti di decimali italiane: furono coniate solo in due date – 1863 e 1865 – presso la zecca di Torino, con  i segni distintivi della T e del monogramma BN in corsivo. Pesanti 3,22 grammi al titolo di 900 millesimi, le monete sono note per il 1863 in tre diametri diversi (18,50, 19,00 e 19,50 millimetri) con contorno rigato (diametro legale, mm 18,50) e con data 1865 nel diametro standard. Del 1863, inoltre, è nota l’esistenza di rarissimi esemplari da mm 18,65 di diametro e contorno liscio.

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Esemplare da 10 lire in oro del 1863 (source: Aste Bolaffi)


Le 10 lire furono battute complessivamente in 542.715 esemplari nel 1863 e in 443.711 nel 1865 su conii di Giuseppe Ferraris, in base al Regio Decreto n. 16 del 2 maggio 1861. A questo “secondo tipo” si aggiungono le rarissime 10 lire “primo tipo” o “testa piccola” recanti la data 1861, sempre coniate a Torino ma in appena 1916 esemplari, peraltro quasi tutti ritirati a motivo del logorio che, superando il limite di tolleranza dello 0,5%, le rendeva non accettabili in circolazione.

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Ingrandimento della contromarca a forma di losanga riscontrata su un 10 lire 1863 (source: collezione privata)

In una collezione privata, ci è stata segnalata l’esistenza di un esemplare da 10 lire del 1865 che presenta una particolarità: al centro dello stemma sabaudo, infatti, è stata apposta una contromarca a forma di losanga, di piccolissima dimensione, e al cui interno compaiono – almeno dalle foto in nostro possesso – al centro una croce, forse uno stemma sabaudo, e ai lati due scuri (o due fasci?). Dai testi in nostro possesso, tuttavia, non è stato possibile identificare esattamente tale contromarca, che potrebbe essere stata apposta o da un privato (gioielliere? orefice?) oppure da un ufficio statale, magari per comprovare il peso entro i limiti di tolleranza della moneta stessa.

Chi è in grado di svelare il mistero si faccia avanti.