(di Leonardo Mezzaroba) | Molto spesso il destino di una medaglia realizzata in metallo prezioso è quello di finire nel crogiolo. Se poi la medaglia non presenta una iconografia accattivante, non è opera di un autore insigne ed è legata a una “storia minore”, la sua sorte è irrimediabilmente segnata. Fortunatamente esistono delle eccezioni a tale esecrabile consuetudine. È il caso della medaglia qui proposta che ha attirato l’attenzione del suo “salvatore”, per la sua elegante legenda che chiarisce il motivo della realizzazione: l’omaggio che Saletto (paese in provincia di Padova) porgeva nel 1887 al proprio parroco in occasione dei cinquant’anni di sacerdozio.
Una vicenda marginale, certo, ma all’autore di questa breve nota è parso che comunque la testimonianza offerta da questa medaglia, improvvisamente riapparsa, poteva offrire alla comunità di Saletto l’opportunità di ricollocare un tassello perduto della propria storia, e al pubblico più vasto uno stimolo in più a considerare con la giusta attenzione elementi apparentemente secondari quali una medaglia di anonimo autore. Questa la descrizione: al D/ scritta incisa in sei righe: Al Molto Rev=o | D.n ANTONIO GROPPO | Parroco di Saletto | nel suo | Giubileo Sacerdotale | 18 Febbrajo 1887; al R/ scritta incisa in sei righe: Nato | 18 Gennajo 1813 | Sacerdote | 18 Febbrajo 1837 | Parroco | 28 Aprile 1854 (oro, mm 48, g 44,8).
Il fatto è che le dodici righe della scritta della nostra medaglia sembrano proprio raccontare una piccola storia: quella del destinatario, don Antonio Groppo. Integrando le notizie che vi sono riportate con fonti archivistiche, pubblicazioni e testimonianze dell’attuale parroco di San Lorenzo, don Antonio Boaretto, è stato possibile dunque delineare la vita del personaggio e ricostruire un momento della storia di questo piccolo borgo veneto.
Antonio Groppo nacque il 18 gennaio 1813 a Mure di Marostica (Vicenza). Abbracciata la vita religiosa, fu consacrato sacerdote il 18 febbraio 1837. Nel 1840 venne inviato come cappellano presso la parrocchia di San Lorenzo, a Saletto. Divenutone parroco il 28 aprile 1854, resse la parrocchia per 35 anni; morì infatti l’8 settembre 1889. Gli successe il nipote, don Francesco Perin (parroco dal 1889 al 1894), che da tempo aveva affiancato lo zio come cappellano di San Lorenzo. Don Antonio Groppo fu uomo particolarmente attivo all’interno della comunità parrocchiale, il cui territorio coincideva, all’epoca, con quello comunale di Saletto, ed era popolato da poco meno di tremila persone; ma, accanto alla cura delle anime, egli si dedicò con decisione a un progetto ambizioso: la costruzione di un nuovo campanile per la chiesa di San Lorenzo. Iniziato nel 1858, il manufatto fu completato nel 1866. Per l’edificazione, il parroco aveva fatto appositamente allestire una fornace per la fabbricazione e la cottura dei mattoni. Ne risultò un’opera imponente, con doppia cella campanaria, che si innalzava per 76 metri; quinta per altezza nel Veneto, dopo il campanile di San Marco a Venezia e quelli della basilica di Lendinara, Breganze e Dolo.
Certo anche questo può spiegare il gesto di affetto con cui i parrocchiani e paesani festeggiarono Antonio Groppo e si attivarono per fargli dono della preziosa medaglia il 18 febbraio del 1887. Tale data probabilmente fu all’origine di un piccolo equivoco allorché, anni dopo, un pronipote del Groppo, don Giuseppe Perin, fece realizzare un busto in bronzo del nostro personaggio, accompagnato da una iscrizione di questo tipo: A DON ANTONIO GROPPO | PARROCO DI SALETTO | CHE NEL 1887 INNALZÒ | IL MONUMENTALE CAMPANILE | IL PRONIPOTE | DON GIUSEPPE PERIN. L’evidente anacronismo venne dunque determinato dalla confusione fra la data del completamento del campanile con quello della festa per il giubileo sacerdotale (l’iscrizione della medaglia, da questo punto di vista, potrebbe aver “favorito” tale scambio di data). Nel 1996 l’Amministrazione comunale ritenne doveroso intitolare una via del quartiere Luise a don Antonio Groppo come “protagonista della storia paesana nel secolo trascorso”.