PRESENTATO A ROMA
IL “TESTIMONIUM” DEI PELLEGRINI

(dal nostro inviato Antonio Castellani) | La sala dell’antico oratorio della chiesa dei Santi Bartolomeo e Alessandro dei Bergamaschi, a Roma, era gremita per la presentazione – lo scorso 20 gennaio – della replica fedele  della“Placchetta del Pellegrino – Testimonium”, “documento metallico” datato circa anno Mille e ricordo del pellegrinaggio a Roma di ogni cristiano di cui si era quasi  persa memoria. A presentare l’evento la nota giornalista televisiva Lorena Bianchetti, alla presenza del cardinale Raffaele Farina, presidente della Pontificia Commissione referente sull’Istituto per le Opere di Religione, di monsignor Jean-Louis Bruguès, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, nonchè di numerose personalità religiose, diplomatiche (tra cui ambasciatori e consoli presso la Santa Sede) e civili.

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La ricostruzione del “testimonium”, un “documento metallico” del passato che rivive nel presente (source: Museo del Tempo)


La storia del “testimonium”, alla quale abbiamo già dedicato un articolo (leggi qui), è stata narrata – non senza aneddoti curiosi ed inediti – da Giancarlo Alteri, conservatore emerito del Medagliere Vaticano che ha curato, per conto della Biblioteca Apostolica, la parte scientifica dell’iniziativa realizzata concretamente dalla ditta storica Picchiani & Barlacchi di Firenze con il Museo del Tempo. Nel corso della manifestazione, monsignor Bruguès ha inoltre consegnato il “testimonium” ad alcuni rappresentanti dei tantissimo volontari che, ogni giorno, assistono i pellegrini che giungono a Roma per il Giubileo Straordinario.

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In prima fila, da sinistra: il viceprefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana Ambrogio Maria Piazzoni, il prefetto monsignor Cesare Pasini e il cardinale Raffaele Farina (source: Museo del Tempo)


Di grande interesse anche la riflessione che lo stesso bibliotecario e archivista di Santa Romana Chiesa ha proposto al pubblico in sala. Eccone alcuni passaggi: “Il pellegrinaggio è uno dei fenomeni antropologici più antichi e diffusi della storia umana. Le prime testimonianze risalgono addirittura al Neolitico e riguardano alcune città dell’Anatolia e dell’Egitto, sedi di santuari. Il termine pellegrinaggio deriva dal latino ‘per ager’, espressione che evoca l’idea di marcia, cammino e denota la pratica di un individuo, che da solo o in compagnia, intraprende un viaggio verso un luogo sacro per la propria fede, per voto o penitenza.

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Monsignor Jean-Louis Bruguès consegna il “testimonium” ad alcuni volontari del Giubileo (source: Museo del Tempo)


Nell’occidente cristiano tre erano le mete principali dei pellegrini nel Medioevo: Santiago di Compostela, Gerusalemme e Roma. Il cammino che iniziava nel regno dei Franchi e che passava da Roma venne chiamato, a partire dal IX secolo, Via Francigena. Il pellegrinaggio a Roma ebbe inizio, subito dopo l’affermazione del Cristianesimo, quando i cristiani intrapresero pellegrinaggi ‘ad limina apostolorum’, per visitare e rendere omaggio agli apostoli Pietro e Paolo, i cui corpi riposavano, secondo la fede e la tradizione, rispettivamente in Vaticano e sulla via Ostiense. Il culmine si raggiunse nel XIV secolo. Infatti, a partire dal 1300, anno in cui Bonifacio VIII indisse il primo anno santo della storia, il pellegrinaggio verso Roma divenne una prassi molto diffusa, anche perché in quelle occasioni veniva concessa l’indulgenza a tutti coloro che visitavano le tombe degli apostoli.

Il pellegrino dei tempi antichi non era un semplice viaggiatore, ma un viandante che lasciava la propria terra consapevole della fatica del viaggio e dei pericoli ad esso connessi. […] I pellegrini che riuscivano a tornare dai luoghi santi si riconoscevano facilmente grazie ai simboli che portavano sui loro mantelli: i romei, ovvero, coloro che provenivano da Roma cucivano sui mantelli piccole placchette in piombo raffiguranti l’immagine dei Santissimi Pietro e Paolo che avevano ricevuto a testimonianza visiva del loro viaggio, come quella conservata presso il Medagliere Vaticano e delle quale la Biblioteca ha autorizzato una riproduzione fedele all’originale.

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Giancarlo Alteri ha ripercorso la storia dei simboli metallici – medaglie, monete e placchette – legate agli Anni Santi (source: Museo del Tempo)


[…] Un pellegrinaggio ci conduce all’essenziale. Ci costringe a esaminare la nostra vita, a rimetterla in discussione e – perché no? – a cambiare prospettiva. Il corpo che sale fa uno sforzo, è in continua tensione. Aiuta il pensiero nella sua ricerca interiore: ancora un po’ più lontano, un po’ più in alto. Non bisogna cedere, bisogna mobilitare tutte le energie per andare avanti, appoggiare saldamente il piede e sollevare il corpo lentamente, e poi è ristabilito l’equilibrio. Così il pensiero: un’idea per elevarsi a qualcosa di ancora più incredibile, di inaudito, di nuovo”.