(di Antonio Castellani) | Correva l’anno 1870 quando re Carlo I inaugurava la zecca di Bucarest che, da quel momento in poi, avrebbe rifornito di moneta la Romania fino ad oggi, attraversando cambiamenti politici sociali, guerre e rivoluzioni e mantenendo fede alla propria vocazione di stabilimento produttivo e di istituzione nazionale di primaria importanza. Centoquarantacinque anni dopo, la Romania ha reso omaggio alle prime monete uscite dalle presse dell’officina con una celebrativa in argento (un’oncia di fino) dal facciale di 10 lei, diametro 37 millimetri, coniata in soli 250 esemplari. Sul dritto, oltre al valore e allo stemma nazionale, una composizione di elementi che richiamano passato e presente: le monete da 1 e 20 lei del 1870, un bordo con scritto ROMANIA e l’attuale palazzo della zecca. Al rovescio la data 1870 campeggia sul disegno di una medaglia su cui è raffigurata una pressa da zecca del XIX secolo, con accanto il ritratto e la firma del re Carlo I.
La moneta rumena che rende omaggio ai 145 anni della zecca di Stato e al suo fondatore, re Carlo I (source: Romanian Mint)Anche le Poste di Bucarest hanno celebrato l’evento stampando sia un foglietto di quattro francobolli al facciale di 8,10 lei ciascuno che raffigurano la prima moneta da 1 leu del 1870 e l’antica officina monetaria, che un valore singolo in foglietto da 14,50 lei che riporta invece il rovescio del “marengo” rumeno da 20 lei in oro, sempre coniato nel primo anno di attività della zecca. A decorare i bordi esterni dei foglietti una serie di ritratti – monetati e fotografici – del sovrano che volle la costruzione della nuova officina di coniazione statale.
Le prime monete della Romania moderna (1 lei in argento e 20 leu in oro) sui francobolli emessi per l’officina di coniazione di Bucarest (source: Posta Romana)