(a cura della redazione) | Fu una sorta di “autoritratto metallico”, la sterminata serie di medaglie che Luigi XIV di Francia, sul trono dal 1643 al 1715, fece coniare durante il suo regno a celebrare innanzi tutto se stesso e il proprio potere assoluto, quindi gli eventi, le opere pubbliche, i propri illustri antenati ed altri soggetti ritenuti degni di essere eternati in tondello. In realtà, nel 1662 fu il suo ministro, Jean-Baptiste Colbert, ad avanzare per primo l’idea di creare una serie di medaglie che commemorassero i trionfi del sovrano. Ne scaturì una serie che è visibile da qualche tempo nelle sale del British Museum di Londra, in un’esposizione dal titolo “Trionfo e disastro: medaglie del Re Sole”.
La medaglia-icona della mostra di Londra, quella del 1672 con l’impresa NEC PLURIBUS IMPAR (source: British Museum)La mostra introduce innanzi tutto alcune delle figure chiave coinvolte nella progettazione e realizzazione della “storia metallica” di Luigi XIV, tra cui lo stesso Colbert, l’artista e incisore Jean Warin e autori come Charles Perrault (più conosciuto oggi per la sua produzione di fiabe) e Jean Racine. La mostra comprende anche un’edizione in folio del 1702 del celeberrimo volume dal titolo “Médailles sur les événements principaux du règne de Louis le Grand”, essenzialmente il catalogo delle medaglie che vennero coniate per il sovrano. Visibili anche un album – proveniente dai fondi della British Library – di idee per le medaglie in forma di schizzi, descrizioni e disegni di Sébastien Le Clerc, ed una miniatura in smalto che ritrae il Re Sole ed è stata prestata per l’occasione dal Victoria & Albert Museum. Infine, è possibile ammirare una selezione di medaglie satiriche prodotte in Germania e in Inghilterra dai nemici storici di Luigi XIV che, con esse, intesero “rispondere” alla propaganda fatta dal re di Francia con le proprie coniazioni.
Frontespizio del volume dedicato alla “storia metallica” del Re Sole (source: British Museum)
“Triumph and disaster: medals of the Sun King” è allestita nella Room 69a del museo londinese e rimarrà aperta fino al 15 novembre prossimo. Assolutamente da vedere per tutti gli appassionati che si trovassero a Londra nei prossimi mesi.