(di Roberto Ganganelli) | La monetazione pontificia del XVII-XVIII secolo costituisce una fonte inesauribile di esempi d’uso di citazioni classiche, tratte dalle Sacre Scritture ma non solo, che vengono abbinate “ad hoc” a soggetti iconografici celebrativi, spesso altamente simbolici e complessi. Così, proseguendo nella serie di spigolature tratte dall’opera di Mario Traina “Il linguaggio delle monete” ci imbattiamo nell’espressione PACEM LOQVETVR GENTIBVS che completa il rovescio di una piastra in argento di Innocenzo XII coniata nel VI anno di pontificato e nella quale il papa appare seduto in trono in atto di parlare, tra cardinali e guardie. La citazione, tratta dai Salmi (84, 9: “Dominus […] loquetur pacem in plebem suam” ossia “Il Signore […] parlerà di pace al suo popolo”) si riferisce all’esortazione alla pace pubblicata da papa Pignatelli (1691-1700) nel 1695 per porre fino al cruento conflitto che opponeva la Spagna, l’Impero, la Svezia e diversi Stati tedeschi (sotto il segno della Lega di Augusta, formata nel 1686) alla Francia di Luigi XIV, poi trasformata in Grande Alleanza con la discesa in campo dell’Olanda e dell’Inghilterra nel 1689. Il conflitto si concluse con la Pace di Ryswick il 9 maggio 1697. Quanto peso ebbero le parole del pontefice sulla fine delle ostilità non lo sappiamo – probabilmente, molto relativo – ma la piastra qui presentata ci colpisce soprattutto per la complessità e la raffinatezza delle incisioni, opera di due grandi artisti della zecca papale del tempo, Ferdinand de Saint Urban per il dritto (firmato S.V.) e Pietro Paolo Borner per il rovescio (dove si legge la sigra P.P.B. F.).
Piastra di Innocenzo XII del 1696, anno VI di pontificato (Ag, mm 44, g 32) (source: ArtCoinsRoma 5, 14 maggio 2012, lot 1119)