(a cura della redazione) | La bellezza di 1915 monete in argento della Repubblica Romana (nello specifico, 1669 denari e 241 quinari) coniate fra il 211-195 ed il 38 avanti Cristo. E’ solo una parte del tesoretto di Avetrana (Ta) venuto alla luce nel 1936, in contrada Lupara, in una zona denominata Demani. Come molti ripostigli monetali, anche per questo storia e leggenda, dati oggettivi e ricordi popolari si intrecciano: si narra, infatti, che in un orciolo di terracotta, furono recuperate circa 4 mila monete romane, in conservazione media così elevata da far pensare che non avessero mai circolato. La riproduzione fedele di una selezione queste monete, custodite nel Museo di Taranto, è stata consegnata il 9 giugno scorso alla città di Avetrana dal soprintendente ai Beni Culturali della Puglia, Luigi La Rocca, nel corso di una cerimonia che si è svolta nell’aula delle assemblee della Banca di Credito Cooperativo di Avetrana.
Si tratta di uno dei ritrovamenti più significativi del Meridione per quanto riguarda la monetazione romana repubblicana. Si narra che per il tesoretto di Avetrana al rinvenimento seguì un nuovo occultamento e, in un secondo tempo, un tentativo di alienazione. Coloro che rinvennero in prestigioso insieme cercarono di venderlo inizialmente al Museo Provinciale di Lecce, ma la notizia venne diffusa, qualche tempo dopo, sulla stampa locale e, pertanto, la Guardia di Finanza si attivò per recuperare il gruzzolo. Fu poi Ciro Drago, all’epoca direttore del Reale Museo Nazionale di Taranto, a condurre in porto il recupero come si evince anche da una lettera del 26 agosto 1936 conservata nell’archivio storico della Soprintendenza pugliese. Il materiale venne sequestrato e poi confiscato ed infine assegnato al Museo di Taranto dove tuttora si trova.
L’iniziativa di restituire alla città di Avetrana parte del suo “tesoretto”, seppur in copia, è dell’Amministrazione Comunale e dell’Associazione turistico-culturale “Terra della Vetrana”, che ha portato a termine il progetto con la sponsorizzazione della Banca di Credito Cooperativo di Avetrana e sotto la supervisione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia. All’esposizione è abbinato un catalogo illustrativo delle monete, “nella consapevolezza – secondo gli amministratori – che esso possa costituire fonte di arricchimento e l’avvio di un percorso virtuoso che incrementi sempre più l’apporto di materiali provenienti dal passato, fosse anche solo in riproduzione, dimenticati dalla memoria comune”.
Alla cerimonia, moderata dall’assessore Enzo Tarantino, dopo i saluti del sindaco Mario De Marco e del presidente della Banca di Credito Cooperativo di Avetrana, Michele Pignatelli, e l’introduzione della presidente dell’associazione “Terra della Vetrana”, Anna Pinto, sono intervenuti il soprintendente ai Beni Culturali Luigi La Rocca, l’ispettore ai Beni Culturali della Puglia Arcangelo Alessio e il rappresentante del Servizio Territoriale per i Beni Numismatici, Giuseppe Libero Mangieri.