(di Marco Caroni) | Alla fine l’ha spuntata Harriet Tubman, la “Mosè della gente nera”. Sarà lei la paladina della libertà che il comitato “Women on 20s” supporterà per ottenere la rimozione dalla banconota da 20 dollari del faccione di Andrew Jackson ed ottenere il primo “verdone” dedicato ad una donna. Un’impresa che, ormai a conclusione delle oltre sei settimane di votazioni (primo e secondo turno, con una selezione iniziale tra oltre cento papabili), appare comunque non semplice. Mai prima finora sui biglietti stelle e strisce sono apparsi altri che non siano stati i Presidenti degli Stati Uniti d’America deceduti. Vissuta a cavallo tra il Harriet Tubman ha vinto non proprio a sorpresa primeggiando nel ballottaggio con Rosa Parks, Eleanore Roosvelt e Wilma Mankiller: una vera e propria paladina della lotta alla schiavitù. Ottenuta la libertà fuggendo dallo Stato nel quale era nata, il Maryland, ebbe il coraggio per almeno 19 volte di entrare negli Stati dove era ancora in vigore la schiavitù per aiutare la sua gente a fuggirne. Secondo gli studiosi, la Tubman riuscì a condurre verso la libertà almeno 300 persone.
Così alcuni media americani hanno immaginato i 20 dollari col ritratto di Harriet Tubman (source: Washington Post)
A dire “sì” o “no” e dunque ad avere l’ultima ed unica parola che conti sarà il presidente degli Stati Uniti Barack Obama al quale il comitato “Women on 20s” sta facendo pervenire il risultato delle votazioni svolte. Per quanto come detto l’impresa si presenti oggettivamente difficile, quelli del comitato promotore sono convinti di riuscire a far fare “uno strappo” alle regole puntando non solo sull’oggettivo spessore della figura di Harriet Tubman ma anche sulle centinaia di migliaia di partecipanti al voto. Dovesse passare, sarebbe una prima volta davvero speciale: mai, ovviamente, una donna è stata immortalata sui “verdoni” ed anche in fatto di monete l’attenzione che la US Mint (al pari di tante altre, Italia compresa) ha riservato al gentil sesso è stata davvero secondaria.