PER DESSERT? “MONETE AL CUCCHIAIO”!

documents-button(a cura della redazione) | No, non siamo impazziti, né ci stiamo facendo contagiare dalla mania per pentole e ricette che imperversa in tante trasmissioni televisive o in Rete. Le “monete al cucchiaio” di cui intendiamo parlarvi sono quelle, per l’appunto, utilizzate in un passato più o meno recente in tutto il mondo per realizzare posate, sia dalla funzione prevalentemente decorativa che, in moltissimi casi, anche funzionale, sfruttando la circolarità dei tondelli monetati e rendendoli opportunamente concavi, utilizzandoli come tali o incastonandoli in forme più complesse. Esiste un sito (clicca qui) nel quale, a dispetto di una presentazione piuttosto obsoleta, è possibile scoprire decine e decine, se non centinaia, di cucchiai di tutto il mondo realizzati “riciclando” esemplari numismatici delle epoche e dei tipi più diversi, talvolta con risultati estetici di tutto rispetto.

001Artistico cucchiaio realizzato con un testone di Innocento XII (source: Silver Spoon Museum)


Ad essere predilette in passato per il loro valore intrinseco, la facilità di lavorazione e la bellezza dei soggetti sono state soprattutto, per quanto riguarda questo “uso improprio”, le monete coniate in argento, tanto è vero che il repertorio è ospitato da un portale dal titolo “Silver spoon Museum” dedicato al collezionismo di posate artistiche realizzate con questo metallo prezioso. Molto belle le immagini dei manufatti, in gran parte dei casi abbinate con foto delle monete “originali”. Tra gli esemplari “italiani” (per produzione certa o per soggetto) si segnala l’uso prevalente di coniazioni napoletane e di Sicilia, monete pontificie, toscane e venete, anche della dominazione austriaca. Moltissimi altri esemplari, invece, provengono dal resto mondo e danno vita ad una galleria di curiosità numismatiche che merita certamente una visita… magari sorseggiando un buon caffè!

002Proviene dalla lontana Bolivia la moneta “riciclata” per la realizzazione di questo cucchiaio (source: Silver Spoon Museum)