(di Gerardo Vendemia) | Delle banconote italiane sappiamo molto, di quelle della Banca d’Italia quasi tutto, ma spesso degli esemplari antecedenti al 1893 conosciamo pochi particolari. Negli anni Sessanta del XIX secolo non esistevano in Italia aziende specializzate nella produzione di banconote, per questo motivo gli Istituti di emissione presenti sul territorio si rivolgevano fuori dai confini nazionali: la Banca Nazionale nel Regno d’Italia, ad esempio, si era rivolta a più di un’azienda estera specializzata tra cui l’American Bank Note Company di New York, alla quale aveva affidato la realizzazione dei biglietti da 2 e 10 lire.
Banconota da 2 lire tipo Cavour della Banca Nazionale nel Regno d’Italia (mm 70×40) (source: author)La recente vendita di una collezione privata ha consentito di scoprire il nome dell’incisore del biglietto da 2 lire, emesso in 50 milioni di esemplari con Decreto del 25 luglio 1866 e in 25 con Decreto del 22 febbraio1868. Dalla prestigiosa raccolta è, infatti, apparsa una prova di stampa del fronte della banconota, battuta qualche anno fa in asta e stampata dalla American Bank Note Company di New York, su cartoncino, con una firma a matita: C. Burt, dove la C. sta per Charles. Nato a Edimburgo nel 1823, Charles Burt emigrò nel 1836 a New York. Dopo un periodo all’American Art Union, per oltre trenta anni lavorò come primo incisore per il Dipartimento del Tesoro e viene ancora oggi ricordato per l’incisione del ritratto di Abraham Lincoln che appare sulle banconote da 5 dollari prodotte fino al 1995. Da oggi, questo artista sarà ricordato anche per l’incisione del fronte della nostra banconota da 2 lire tipo Cavour.
L’inedita prova di stampa che ha permesso di scoprire la paternità del biglietto da 2 lire (source: author)