(di Roberto Ganganelli) | Forse non tutti sanno che, all’inizio della I Guerra Mondiale, nel 1914, le remote Isole Falkland erano una base navale strategica che permise alla British Royal Navy di mantenere il controllo del Sud Atlantico. Un mese dopo che le forze navali tedesche avevano inflitto la prima sconfitta della Royal Navy da oltre un secolo, affondando due incrociatori inglesi, l’ammiraglio Maximilian von Spee, che guidava la flotta tedesca, portò la sua squadra non distante dal porto dove erano ancorate le navi da battaglia di sua maestà britannica alle Isole Falkland, fiducioso di poterle attaccare, distruggere e poi darsi ad una fuga sicura, in virtù della velocità delle proprie navi. Tuttavia, come spesso accade in guerra, la situazione si capovolse rapidamente e le forze tedesche si trovarono inseguite dalla flotta inglese che inflisse alla Marina Imperiale perdite severe: quattro furono le navi da guerra affondate e più di duemila i marinai caduti alle Isole Falkland, rispetto ad appena dieci morti britannici.
Le 2 sterline bimetalliche appena emesse dalle Flakland (source: Pobjoy Mint)Descritta come la battaglia navale più decisiva della I Guerra Mondiale, quella delle Isole Falkland diede gli alleati una forte iniezione di fiducia per quanto riguarda il controllo dei mari che era particolarmente importante perché su altri fronti di guerra, come a Gallipoli, le cose non procedevano come sperato. La battaglia rappresentò uno degli ultimi importanti esempi di vecchio stile di guerra navale, vedendo coinvolte solo le navi di superficie e i relativi equipaggi, senza l’aiuto di mezzi aerei, sottomarini o campi minati subacquei.
Cartolina d’epoca che raffigura l’affondamento del “Dresden” da parte di incrociatori inglesi (source: web)Per ricordare quell’evento di un secolo fa, il Governo della Falkland ha emesso una moneta bimetallica, coniata dalla Pobjoy Mint, con valore facciale di 2 sterline, diametro di 28,40 millimetri e peso di 12,00 grammi sul cui rovescio è rappresentata una delle navi protagoniste della battaglia, il veloce incrociatore leggero “H.M.S. Glasgow” tra i flutti dell’Atlantico Meridionale, mentre rincorre la flotta tedesca a tutto vapore sparando con le proprie artiglierie. Sul dritto – “of course” – il ritratto di Elisabetta II, ancora nella versione modellata da Ian Rank-Broadley.