(di Antonio Castellani) | C’era una volta la I.D.A.M. di Pozzuolo Martesana, una delle tante aziende fiorite nei dintorni dell’industriosa Milano. Posta a circa 25 chilometri dalla grande metropoli, la fabbirca produceva barrette di cioccolato, cioccolatini e fu uno dei primi marchi in Italia a debuttare nel nascente mercato delle merendine per bambini. Per un certo periodo parte del gruppo Galbani e fu concorrente – non senza successo – anche della “corazzata” Ferrero finché, nel 1958, quest’ultima non la acquisì cancellandone la memoria e fagocitandone le quote di mercato. La lotta tra aziende dolciarie italiane, fin dai primi anni ’50, si combatteva non solo a base di praline, caramelle e altri prodotti ma, né più e né meno che oggi, anche a colpi di marketing e gadget, tanto più importanti in quanto capaci di “ingolosire” i giovanissimi acquirenti al pari di creme alla nocciola e soffici pan di spagna. E tra i piccoli omaggi destinati ai bambini vi erano spesso, per la loro facilità ed economicità di produzione, dischetti in cartone o figurine stampate sulle tematiche più varie, dai calciatori agli animali, dai personaggi dello spettacolo agli eroi del West, dalle maschere italiane alle città del mondo. Talvolta corredate di appositi album inviati in omaggio o da acquistare, le figurine Ferrero e di altri marchi sono oggi oggetto di collezionismo e rappresentano in molti casi – senza scomodare casi eclatanti come “il feroce Saladino” – delle autentiche rarità contese tra gli appassionati.
Le figurine-banconote della Banca dei bimbi (source: author)
Queste righe nascono per segnalare quattro curiose figurine “numismatiche” ossia le riproduzioni di altrettante banconote della Repubblica Italiana (da 500, 1000, 5000 e 10.000 lire) emesse – per così dire – dalla BANCA DEI BIMBI. Nella misura di cm 4,5 di base per cm 3,5 di altezza, i quattro esemplari prendono le mosse – non senza una certa, apprezzabile qualità di riproduzione e di stampa – dai tagli da 500 lire Italia ornata di spighe (emissioni 1947, 1948 e 1961, serie speciali W 1947, 1948 e 1962), dal 1000 lire tipo 1947 (emissioni 1947-1949, 1959 e 1961, serie speciali 1948-1948, 1959 e 1961) nonché da due alti valori celebri nell’Italia del secondo dopoguerra, ossia le 5000 lire Repubbliche Marinare (emissioni 1947-1949, 1952-1953, 1955-1956, 1959-1961 e 1963, serie speciali W 1961 e 1936) e delle 10.000 con simile soggetto (emissioni 1948-1949, 1951-1955, 1957-1962 e serie speciali W 1961-1962). Sul fronte di tutti i biglietti – in sé ben noti ai collezionisti – campeggia il cartiglio BANCA DEI BIMBI al posto della dizione BANCA D’ITALIA; inoltre, fuori dalla vignetta di stampa, è scritto il nome dell’azienda produttrice, I.D.A.M. POZZUOLO M. Il monogramma dell’istituto di Palazzo Koch è sostituito da una grande B (che supponiamo doppia, ossia monogramma della Banca dei Bimbi). La domanda – in mancanza di testi specifici sull’argomento, almeno tra quelli a nostra disposizione – è la seguente: la serie qui illustrata è completa? Oppure fa parte di una raccolta più ampia? Quando furono distribuite, e in abbinamento a quali prodotti, le mini “banconote” in oggetto? Quali che siano le risposte, che speriamo di potervi presto dare e per le quali ogni informazione che ci fornirete sarà gradita, è certo un fatto: la numismatica un tempo era considerata anche come un nobile strumento didattico e di educazione – oltre che di divertimento – per i più piccini; non a caso, tra gli strumenti impiegati nel metodo Montessori vi erano anche dischetti e rettangoli riproducenti monete e banconote reali, utili non solo per imparare “a far di conto” ma anche per attribuire all’uso del denaro e al valore del risparmio – assai più di oggi – il giusto posto nelle buone abitudini.