(a cura di Bolaffi Metalli Preziosi) |Lingotti autentici ma con marchio fasullo per mascherarne l’origine sono stati messi in circolazione sul mercato. È quanto emerge da un’inchiesta messa in luce dall’agenzia Reuters, secondo cui sono circa un migliaio, per un valore complessivo di circa 50 milioni di franchi, i lingotti identificati forgiati con i loghi contraffatti delle principali raffinerie svizzere.
Le prime identificazioni risalgono a circa tre anni fa quando nelle casse della JPMorgan, una delle banche americane più attive sul mercato dell’oro, furono rinvenuti due lingotti da un chilo, i cosiddetti “kilobar”, con lo stesso numero di identificazione. Con tutta probabilità, i lingotti contraffatti vengono inseriti nel mercato per il contrabbando e il riciclaggio di oro illegale e che coinvolga organizzazioni criminali specializzate nel riciclaggio di denaro sporco.
Come riportato dall’agenzia, i marchi svizzeri non sono i soli a essere stati piratati, ma sono quelli più imitati a causa della loro diffusione globale. Le quattro maggiori raffinerie svizzere, Valcambi, Pamp, Argor-Heraeus e Metalor, lavorano circa 2.000-2.500 tonnellate di oro all’anno, per un valore di circa 100miliardi di dollari. I loro marchi sono tra i più comuni e affidabili nel settore. Tutte sono inserite nella ristretta cerchia degli operatori autorizzati dalla London Bullion Market Association (Lbma).
Il paese di produzione dei lingotti contraffatti rimane incerto, anche se gli esperti del settore ritengono che siano stati prodotti in Cina, e che siano entrati nel mercato tramite rivenditori e società commerciali a Hong Kong, Giappone Thailandia.
L’amministrazione federale delle dogane svizzera conferma di essere a conoscenza dell’esistenza di almeno 655 lingotti falsi da un chilo. Ma specifica che il numero esatto è sconosciuto, il che rende difficile stimare l’entità del problema. Secondo il direttore della raffineria ticinese Valcambi, Michael Mesaric, ci sarebbero «molti, molti, molti» altri falsi in circolazione. La raffineria Argor-Heraeus ha confermato che il problema non è nuovo e consiglia di acquistare oro solo da commercianti affidabili.