(di Realino Santone) | Spigolando tra le ultime aste effettuate sul mercato italiano, la monetazione angioina ci consegna una nuova moneta non censita nei testi numismatici, un denaro di Renato d’Angiò re di Napoli (1435-1442) che si affianca a quello che era fino ad oggi l’unico denaro noto per tale sovrano, quello detto “Grande R“. Renato d’ Angiò, detto “il Buono”, nacque ad Angers il 16 gennaio 1409, figlio di Luigi II d’Angiò e di Iolanda d’Aragona. Ereditò dalla madre il titolo di duca di Bar nel 1420, mentre al fratello Luigi III d’Angiò vennero assegnati i feudi paterni. Sposò nel 1422 Isabella di Lorena , figlia del duca Carlo II e, con la morte del suocero, gli successe alla guida del Ducato di Lorena.
Antoine de Vaudèmont, nipote del duca Carlo II, rivendicava anch’egli il Ducato di Lorena e la questione, come spesso accadeva in casi simili, si risolse con una battaglia, quella di Bulgnèville nella quale Renato fu sconfitto e fatto prigioniero fino al 1432 quando venne liberato grazie all’intervento di sua moglie, cedendo tuttavia in ostaggio i loro due figli Giovanni e Luigi. Renato venne poi investito ufficialmente duca di Lorena nel 1434 dall’imperatore Sigismondo, a Basilea e Filippo III duca di Borgogna, appresa la notizia, catturò Renato e lo tenne prigioniero. Durante il secondo periodo di prigionia venne tuttavia a mancare la regina di Napoli Giovanna II (1414 -1435), che nel proprio testamento lo aveva nominato suo successore per il Regno di Napoli.
Mentre Renato era ancora prigioniero la moglie Isabella venne nominata reggente; Renato fu poi liberato nel 1437 dietro il pagamento di 200.000 saluti d’oro. Alfonso V d’Aragona invase il Regno di Napoli, ma venne sconfitto nella battaglia navale di Ponza (1435) , fatto prigioniero dal duca di Milano Filippo Maria Visconti e in seguito liberato. Gaeta venne conquistata da Pietro d’Aragona, fratello di Alfonso V. Renato entrò a Napoli il 18 maggio 1438 dove venne incoronato pochi giorni dopo. Alfonso V, non essendo riuscito a conquistare Napoli, occupò i territori vicini. Sotto il controllo di Renato rimasero Napoli e l’Abruzzo difeso da Jacopo Caldora. La città di Napoli venne conquistata da Alfonso V il 2 giugno 1442 e lo sfortunato Renato si rifugiò in Provenza, dove mori il 10 luglio 1480.
L’inedito denaro che presentiamo, mancante in tutti i testi, può essere così descritto: D/ + RENATUS * […] R *, busto coronato frontale del re; R/ + RENATUS * […] *, stemma. La moneta è in mistura e pesa 0,65 grammi; la sua coniazione può essere ascritta al periodo 1435-1442. L’esemplare è stato proposto in asta Artemide XLVII, lotto 495.