(a cura della redazione) | Stante l’isolamento della Korea del Nord dal resto del mondo imposto dal dittatore Kim Jong-Un e, prima di lui, da suo padre Kim Jong-Il e dal nonno, il “presidente eterno” Kim Il-Sung, le notizie che filtrano dal paese del Sud-est asiatico sono per la quasi totalità quelle dettate dalla propaganda e autorizzate dall’apparato di sicurezza ad uso e consumo del regime.
Tra quelle degli ultimi mesi – non certo positive, tra dichiarazioni bellicose di Kim Jong-Un, test nucleari e lanci di missili balistici – arriva anche una news numismatica: per ricordare il centenario della nascita della prima moglie del “presidente eterno”, Kim Jong-Suk, la banca centrale di Pyongyang ha sovrastampato un contingente – ovviamente, non specificato – di biglietti da 5000 won del tipo in circolazione dal 2008 con un’apposita iscrizione celebrativa al fronte, nella parte priva di stampa e destinata alla filigrana.
Della donna si sa poco: guerrigliera contro i Giapponesi durante la II Guerra Mondiale, figlia di poveri contadini, morì nel 1949 ufficialmente per “le fatiche di una vita di lotta al servizio del comunismo”, anche se alcune fonti la danno come morta di tubercolosi e altre di parto. Non si esclude che sia stata assassinata. Aveva sposato Kim Il-Sung nel 1941 o nel 1942 (anche su questo, le fonti non concordano) quando entrambi si trovavano in Unione Sovietica. Almeno su un fatto, tuttavia, la banconota celebrativa fa chiarezza: Kim Jong-Suk nacque nel 1917, e non nel 1919 come affermano molti testi e fonti occidentali.