(informazione pubblicitaria) | Un’ampia panoramica di monete antiche e moderne, con un’importante collezione di monete toscane ed un’interessante selezione di monete d’oro decimali italiane; top lot la rarissima medaglia in oro realizzata per commemorare la sepoltura di Vittorio Emanuele II al Pantheon avvenuta il 17 gennaio 1878, pochi giorni dopo la sua morte: questo e molto di più aspetta i collezionisti e gli appassionati di numismatica nella prossima asta Bolaffi che si terrà, come consuetudine, nella sede di Via Cavour 17 a Torino mercoledì 29 e giovedì 30 novembre.
Nella giornata di mercoledì, la prima sessione (lotti 1-339) si aprirà alle ore 10.30, mentre la seconda (lotti 340-866) prenderà il via alle 14.30; giovedì 30, invece, la terza sessione avrà luogo a partire dalle ore 10.00 (lotti 867-1239), mentre la quarta e conclusiva sessione d’incanto si aprirà alle 14.30 (lotti 1240-1785).
Il catalogo completo del prossimo, attesissimo incanto numismatico Bolaffi è disponibile nel sito della casa d’aste a questo indirizzo. Inoltre, è possibile accedere a tutti i lotti ed effettuare offerte online anche tramite la piattaforma Sixbid: sessioni 1&2 a questo indirizzo, sessioni 3&4 a questo indirizzo. Ma vediamo ora alcuni dei pezzi forti del ricco repertorio di esemplari che passeranno sotto il martello del banditore il 29 e 30 novembre.
In apertura spiccano alcune decine di lotti relativi alla Magna Grecia con begli esemplari di monete siciliane, e di altre zecche dell’Italia meridionale mentre, sempre per la parte classica, sono da segnalare due stateri di Alessandro Magno (lotti 42 e 43), altrettante tetradracme ateniesi (lotti 47-48) ed un magnifico statere cartaginese di fine IV secolo a.C. (lotto 64).
Una serie di denari repubblicani del I secolo a.C. ci conduce al cruciale snodo che portò Roma a trasformarsi in Impero: tra le monete dei primi imperatori segnaliamo un magnifico sesterzio augusteo coniato a Pergamo (lotto 137) ed un altrettanto raro bronzo con i due ritratti di Nerone e Poppea (lotto 123).
Ampia e varia la proposta di monete imperiali dell’Urbe in argento e in oro: notevole l’aureo di Tiberio al lotto 149, magnifico e rarissimo quello per Tito come cesare al numero 182 del catalogo (stima 20.000 euro, base 10.000). Cosa dire, quindi, dell’aureo di Pertinace con la Providentia al rovescio al lotto 231 (stima 40.000 euro, base 20.000)? Tra i denari, molti di alta conservazione e di gran fascino, ne segnaliamo uno con magnifico ritratto di Giulia Domna, moglie di Settimio Severo, e al rovescio la Prudentia (lotto 236).
Passando al tardo Impero, superbo è ad esempio l’argenteo a nome di Galerio, di inizio VI secolo, con al rovescio i tetrarchi sacrificanti all’ingresso di una fortificazione (lotto 273, stima 1200 euro, base 600). Altrettanto piacevole la scelta sugli esemplari in oro, tra i quali segnaliamo un raro solido a nome di Giuliano II (lotto 280). Da non trascurare, in catalogo, la presenza di numerosi e interessanti lotti multipli di monete imperiali, basi ideali anche per l’avvio di nuove collezioni.
Il lotto 340 segna l’inizio della sessione relativa alle zecche italiane medievali e moderne con una piccola officina (Cesana) ed il suo rarissimo denaro in mistura coniato tra il 1282 e il 1307. A seguire, di spicco è la proposta di monete in oro e in argento sia di Genova che di Milano: per quest’ultima officina, è particolarmente ricca la scelta di monete del periodo asburgico. Venezia risponde da par suo con ducati, zecchini e altri celebri nominali della sua plurisecolare storia, mentre per Parma segnaliamo il raro scudo 1633 al lotto 439 (stima 1000 euro, base 500). In ambito papale, tra le varie piastre proposte nell’incanto Bolaffi, spicca quella di Clemente XI con la celebre veduta di piazza del Pantheon al numero 473 (stima 3000 euro, base 1500), impreziosita da delicata patina di medagliere.
Anche gli appassionati di zecche del Meridione hanno di che arricchire le proprie raccolte: al numero 483 del catalogo, ad esempio, figura un eccezionale ducato con ritratto e stemma di Ferdinando I d’Aragona (1458-1494) mentre, con un salto in avanti di circa tre secoli, segnaliamo l’elegantissima piastra di Ferdinando I – qui ritratto con la moglie Maria Carolina – per la nascita, nel 1772, della loro primogenita (lotto 497).
Un’importante collezione di monete toscane occupa ben duecento lotti a partire dal numero 538: fiorini, scudi e rusponi in oro, barili, testoni e piastre in argento, altri nominali – “minori” all’epoca dell’emissione, ma non certo per fascino – scandiscono così al storia di Firenze e non solo dal XIII al XIX secolo. Tra le rarità la lira del 1676 con la decollazione del Battista (lotto 565). Il ruspone del 1764 (lotto 574, stima 7000 euro, base 3500) e quello, di eccezionale conservazione, del 1787 (lotto 603). Chiude la seconda sessione una scelta di altri 129 lotti di monete italiane, con molti esemplari napoleonici, del Lombardo Veneto e interessanti monete risorgimentali.
La terza sessione, il 30 novembre mattina, si apre con una collezione di 147 monete italiane in oro, dal celebre “marengo di Marengo” (in tre esemplari, lotti 867-869) ad esemplari napoleonici tra cui la 20 lire per Torino AN 14 mancante perfino alla collezione Curatolo (lotto 880, stima 4000 euro, base 2000). Al lotto 913, invece, Casa Savoia risponde con una magnifica 80 lire 1821 di Vittorio Emanuele I (stima 20.000 euro, base 10.000) e con due rarissime 10 lire di Vittorio Emanuele III, quella per le Regie Provincie dell’Emilia (lotto 960) e quella per Torino del 1861 (lotto 961)
Presenti anche le 100 lire del 1872, 1878 e 1884, il catalogo prosegue con esemplari di pregio di Vittorio Emanuele III tra cui le 100 lire Aquila araldica del 1905 (lotto 989) e le 100 e 50 lire – entrambe di gran livello – coniate nel 1936-XIV per la fondazione dell’Impero (lotti 1008-1009 le 50 lire, lotto 1010 le 100 lire). Seguono sezioni dedicate ad altri esemplari di Casa Savoia, Regno di Sardegna e Regno d’Italia che comprendono, fra gli altri, la rara prova dei 10 centesimi 1908 Italia su prora (lotto 1143).
Per la Repubblica Italiana spiccano due serie complete del 1946, una del 1947 e un altro grande “classico”, la 500 lire del 1957 con bandiere rovesciate (lotto 1226, stima 10.000 euro, base 5.000). Poco meno di trecento lotti sono poi appannaggio della monetazione europea e d’Oltremare con esemplari in oro di notevole interesse e varietà specie per quanto riguarda l’Impero Austro-Ungarico, la Francia e il Brabante.
Meno ampia, ma di notevole importanza, la sezione della medaglistica che, come detto, comprende il top lot dell’asta Bolaffi, ossia la medaglia in oro di Filippo Speranza per la tumulazione del primo re d’Italia, Vittorio Emanuele II di Savoia, nel Pantheon di Roma. L’eccezionale esemplare (lotto 1536) è proposto insieme con il “gemello” in argento, in elegante cofanetto originale, con stima di 40.000 euro e base di partenza fissata a 20.000. Altre medaglie papali, del Ventennio fascista ed alcune decorazioni chiudono questa parte.
Seguono 65 lotti di cartamoneta con, fra gli altri, un biglietto consorziale da 100 lire del 30 aprile 1874 inusuale per la freschezza della conservazione (lotto 1571) e un rarissimo biglietto di Stato da 25 lire 21 luglio 1895 (lotto 1576). Concludono il catalogo e l’incanto Bolaffi Aste del 29-30 settembre ben 155 lotti multipli e collezioni in grado di soddisfare ogni tipo di collezionista.