PAGANINI E LA “MEDAGLIA DEL SALVATORE”

(di Roberto Ganganelli) | L’anno 1828 è di fondamentale importanza nella vita di Niccolò Paganini. Con la chiamata a Vienna da parte dell’imperatore Francesco II d’Asburgo-Lorena, che lo nomina suo “virtuoso di camera”, il compositore e violinista genovese raggiunge infatti una delle massime vette della propria fama, ottenendo onori e notorietà presso una delle corti più importanti e delle città culturalmente più vivaci dell’Europa del tempo. Il 10 luglio di quell’anno, in particolare, l’artista riceve dalla Municipalità della capitale imperiale il più prestigioso riconoscimento civile, la cosiddetta Salvatormedialle, con la quale Vienna rende omaggio a cittadini e personaggi benemeriti per il loro impegno culturale e artistico, oppure nel campo delle scienze, della diplomazia come della pastorale o delle opere di beneficenza. Ed è proprio per queste ultime, come scrive Geraldine I. C. de Courcy nella sua Chronology of Nicolo Paganini’s Life (Rud. Ermann Musikverlag, Weisbaden 1961, p. 36) che Paganini si vede consegnare dai rappresentanti della Rei Publicae Viennensis questa splendida coniazione in oro, dal diametro di 42,00 millimetri e del peso di 41,73 grammi, pari a 12 ducati, sul cui dritto campeggia un solenne ritratto del Redentore, dal nimbo raggiante, circondato dalla legenda SALVATOR MVNDI (“Salvatore del mondo”) e con, in basso, le iniziali A. W. dell’artista Anton Franz Widemann (1724-1792), attivo alla zecca di Vienna dal 1769 al 1778 come capo incisore (cfr. L. Forrer, Biographical Dictionary of Medallistis, vol. VI p. 467 e sgg) ed autore di numerosi conii. Quelli della Salvatormedaille viennese, in particolare, realizzati negli anni Settanta del XVIII secolo, furono utilizzati per alcuni decenni finché, negli anni Quaranta del XIX secolo, non furono sostituiti con altri opera del medaglista Konrad Lange (? – 1856), più aderenti al mutato gusto artistico dei tempi. La “longevità” dei materiali creatori del Widemann può essere meglio compresa tenendo conto che le Salvatormedaille, specie quelle di maggior modulo e in oro, venivano concesse ogni anno solo in pochi casi e a personalità di primo piano: pertanto, la Municipalità ne commissionava, al bisogno, piccoli contingenti alla zecca viennese.

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La Salvatormedaille in oro omaggiata al musicista Niccolò Paganini (source: private collection)


Il rovescio della coniazione omaggiata a Paganini, solenne e raffinato nei dettagli, raffigura nella metà superiore una veduta prospettica della città di Vienna irta di campanili e torri con, in primo piano, il fiume Danubio. Lungo il contorno corre l’iscrizione SVB VMBRA ALARU[m] TVARU[m] [rombetto] (“Sotto l’ombra delle tua ali”) interrotta, a metà, dall’aquila imperiale monocefala coronata, scettri e globo crucigero nei rostri, a sottolineare la sottomissione e l’integrazione della città nell’ambito dell’Impero. La citazione latina deriva dai Salmi (s. 16, v. 8), Davide implora Dio dicendo: “A resistentibus dexteræ tuæ custodi me, ut pupillam oculi. Sub umbra alarum tuarum protege me” ossia “Custodiscimi come pupilla degli occhi, proteggimi all’ombra delle tue ali”. Le ali sotto la cui protezione si pone Vienna, dunque, sono anche quelle della benevolenza divina. Nella metà inferiore del rovescio, al centro, in una cartella sagomata e decorata da volute e cartocci si legge invece l’iscrizione MVNVS . R[ei] P[ublicae] . VIENNENS[is] (“Dono della Repubblica [ossia, della Municipalità] di Vienna”) affiancata dallo stemma d’Austria a sinistra e da quello della città a destra, sormontati entrambi da due cornucopie traboccanti di frutti, simbolo di abbondanza e prosperità.

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Salvatormedaille da 10 ducati (mm 37,40, g 34,39) risalente al 1616 (Source: Fritz Rudolf Künker Auktion 247, 2014, lot 5057)


La medaglia, detta anche Große Salvatormedaille a motivo del suo peso, viene conferita al musicista italiano unitamente ad un documento firmato dal borgomastro di Vienna Anton Lumpert e dal segretario generale della Municipalità, Peter Leopold Bseth, nel quale si sottolinea la gratitudine della città per il concerto gratuito tenuto da Paganini, tempo prima, a beneficio e per ricreazione degli indigenti e dei malati ricoverati presso lo storico Ospedale Civile di Sankt Marx, alla periferia della capitale (cfr. Loebl, Franz et alii, Paganini in Wien. Eine Dokumentation. Wien 1987, p. 208). Quella della Salvatormedaille è una tradizione che affonda le sue radici dopo l’assedio di Vienna del 1529, combattuto e vinto dalle truppe asburgiche contro l’esercito ottomano di Solimano il Magnifico. Nel 1575, infatti, la Municipalità istituì questa medaglia – con al dritto il Salvatore e al rovescio le armi araldiche d’Asburgo e della città e la legenda MVN[us] R[ei] P[ublicae] VIENN[ensis] – quale premio di merito. La medaglia venne prodotta, con soggetti simili o diversi – specie per le abbreviazioni delle legende, e per l’introduzione della veduta della città – in formati e con pesi differenti, fino al XX secolo. Se ne conoscono sia esemplari in oro che in argento e in bronzo.

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Salvatormedaille da 6 ducati (mm 34,30, g 20,92) risalente alla II metà del XIX secolo (Warszawskie Centrum Numizmatyczne n. 57, 2014, lot 942)