17-18 OTTOBRE: RIFLETTORI PUNTATI
SU SAN MARINO PER L’INCANTO NOMISMA N. 56 

(informazione pubblicitaria) | La casa d’aste Nomisma terrà la sua asta 56 il 17 e il 18 ottobre presso il Palace Hotel di San Marino. Sarà disponibile per i collezionisti e gli appassionati, come di consueto, una importante selezione di monete dei Savoia oltre ad interessanti esemplari italiani e papali, senza contare un’ampia varietà di monete antiche, estere e di medaglie (per accedere al catalogo online su BidInside clicca qui).

Tra i pezzi più belli della monetazione antica si potrà trovare un sesterzio di Nerone in conservazione eccezionale, con il tempio di Giano al rovescio e dai nitidissimi dettagli. Quelle sulle monete di Nerone sono le uniche raffigurazioni del tempio del dio bifronte, che si trovava nel Foro romano e di cui non sono stati rinvenuti resti, del quale l’imperatore celebrò la chiusura con una serie emessa dalle zecche di Roma e Lugdunum (lotto 73, Spl/qFdc, stima € 2.000). Altrettanto interessante è l’aureo di Marco Aurelio con uno splendido ritratto al dritto e la Virtù stante al rovescio (lotto 118, Spl, stima € 7.000).

Per la monetazione estera, di particolare rilievo è il set di monete di prova del 1911 di Giorgio V (che regnò dal 6 maggio 1910 alla morte avvenuta nel 1936), costituito da pezzi di 5, 2, 1 sterlina e mezzo, mezza corona, un fiorino, uno scellino e 6 pence. Il lotto, nell’astuccio originale, è in conservazione eccezionale (lotto 396, Fdc, stima € 15.000).

Passando, poi, alle monete italiane di epoca moderna, a catalizzare l’attenzione sarà certamente lo scudo d’oro di Francesco Maria I della Rovere (1508-1538), splendido esemplare di una moneta di estrema rarità. Francesco Maria I aveva attivato ben quattro zecche nel suo Ducato: la principale ad Urbino, le altre a Pesaro, Senigallia e Gubbio. Questo prestigioso scudo fu battuto nel secondo periodo di regno, dal 1521 al 1538, quando questa tipologia soppiantò il ducato precedentemente utilizzato (lotto 763, Spl+, stima € 35.000).

La selezione di monete fiorentine proposte da Nomisma è davvero interessante, ne è un esempio il francescone del 1748, con millesimo in numeri romani, di Francesco II (1737-1765), di grande rarità e in conservazione eccezionale. Il sovrano, che apparteneva alla casata degli Asburgo Lorena, ereditò il titolo granducale dopo la morte dell’ultimo rappresentante della famiglia Medici e visitò la Toscana solo per tre mesi nel 1739, governandola esclusivamente tramite suoi rappresentanti (lotto 704, qSpl, stima € 3.000).

Particolarmente pregiata è anche la sezione napoletana, come dimostra la moneta da 30 ducati 1854 di Ferdinando II di Borbone, penultimo re di Napoli (1830-1859), grande riformatore, che ebbe un regno lunghissimo con una ricca monetazione. L’esemplare proposto in asta è in qualità eccezionale (lotto 1028, Fdc, stima € 10.000).

Tra le monete dello Stato pontificio, è particolarmente interessante lo scudo d’oro coniato durante la Sede Vacante 1667, di grande rarità: lì’interregno tra i pontificati di Alessandro VII e Clemente IX durò, infatti, solamente un mese, dal 22 maggio al 20 giugno. Il pezzo proposto è in conservazione eccezionale (lotto 1364, Fdc/qFdc, stima € 15.000). Altrettanto rara e splendida è la quadrupla del 1687, anno XII, di Innocenzo XI (1676-1689), tipologia che mancava nella famosa vendita Kunst und Münzen del 1980 (lotto 1376, qFdc, stima € 30.000).

Passando alle emissioni dei Savoia, si deve innanzitutto porre l’attenzione sul ducatone del 1603 di Emanuele Filiberto (1559-1580), indicato dal “MIR” come R10, il massimo della scala. Alla grande rarità, questo esemplare unisce una straordinaria qualità: Ravegnani Morosini elenca appena quattro passaggi in asta per tale millesimo e solo uno, quello della vendita Ratto del 1952, può appena paragonarsi a questo (lotto 1653, Spl+, stima € 15.000).

Proseguendo, si troverà di estremo interesse la moneta da 100 lire 1837 T di Carlo Alberto (1831-1849) che vanta, in ogni catalogo, la più alta rarità, e l’altissima conservazione di questo esemplare non fa che esaltarne il pregio (lotto 1776, qFdc, stima € 25.000). Ancora di Carlo Alberto è la lira 1835 T, con ogni probabilità il miglior esemplare mai apparso sul mercato di questo raro millesimo, con una splendida patina di vecchia raccolta ad esaltarne la bellezza (lotto 1822, Fdc, stima € 30.000).

In ultimo, del re numismatico, Vittorio Emanuele III (1900-1946), citiamo due monete. La prima è il 5 lire 1901, molto rara perché ebbe una tiratura di appena 114 esemplari (lotto 2023, qFdc/Fdc, stima € 50.000). La seconda è il 10 centesimi 1908, anch’essa coniata in pochissimi esemplari in occasione della posa della prima pietra del nuovo edificio della Regia Zecca (lotto 2117, Fdc, stima € 100.000).

L’asta si terrà presso il Palace Hotel, via Cinque Febbraio a Serravalle, nella Repubblica di San Marino. Per informazioni: Nomisma spa, via Olivella 88, 47899 Serravalle (RSM). Tel. 0549.904012; fax 0549.904042; e-mail info@nomismaweb.com: web www.nomismaweb.com.