ASTE HERITAGE DI AGOSTO: A DENVER
UNA PIOGGIA DI MILIONI E DI GRANDI RARITA’ 

(a cura della redazione) | Hanno sfiorato l’astronomica cifra di 31 milioni di dollari (30,8 milioni, per la precisione) i realizzi complessivi delle aste che si sono tenute a Denver, tra il 2 e il 6 agosto a cura di Heritege Auctions e in collaborazione con l’American Numismatic Association che, nella capitale del Colorado, ha tenuto la sua convention 2017, la tradizionale World Fair of Money. Un raduno commerciale di livello planetario che ha visto confluire collezionisti e commercianti da ogni angolo del mondo e ha portato a prezzi record nelle sessioni all’incanto, con un 99% di venduto ed alcuni esemplari di assoluto pregio passati di mano a suon di rilanci.

Il Giappone vince sugli Stati Uniti, almeno nella settimana delle aste di Denver, con questo mejii di eccezionale conservazione e rarità (source: Heritage Auctions)


Top price per un esemplare in oro proveniente dal Sol Levante, un mejii piedfort e proof che ha spuntato la bellezza di 470 mila dollari, parte di una serie di prova coniata tra il 1870 e il 1871 che, complessivamente, è passata di mano per oltre 793 mila dollari. Sugli scudi anche le grandi rarità britanniche: se una 5 pound proof del 1826 a nome di Giorgio IV è stata ceduta, infatti, per 305.500 dollari, un’altra coniazione in oro di Guglielmo III del 1701 si è attestata a 188.000 dollari. Quella che è considerata, invece, la prima moneta d’oro della storia – lo statere di Creso – complice una qualità realizzativa ed una conservazione eccezionali per il tipo è stata battuta per più di 129 mila dollari.

Pur rinchiuso in uno slab, non perde il suo fascino questo statere del VI secolo a.C. (source: Heritage Auctions)


In grande spolvero – ma, del resto, “giocavano in casa” – anche le monete a stelle strisce: tra queste un centesimo tipo Lincoln del 1943 coniato in una lega non ammessa è stato pagato 282 mila dollari, mentre uno dei rarissimi esemplari superstiti del centesimo del 1792, pressoché perfetto e che proveniva da un’asta del 1890, dove fu pagato 75 dollari dell’epoca, è passato sotto il martello del banditore a 211.500 dollari di oggi.

Bello e raro da togliere il fiato, questo penny del 1792 di cui si erano perse le tracce dal 1890 (source: Heritage Auctions)


“Le monete statunitensi, mondiali e antiche e le aste in valuta sono andate quasi completamente esaurite” ha dichiarato Greg Rohan, presidente di Heritage Auctions; “Interessante come ben 7,1 milioni di dollari di le offerte vincenti siano venute direttamente dai collezionisti presenti in sala durante le aste”.