ANCHE LA FRANCIA PUNTA SULL’ARTE:
SI PARTE DAL LOUVRE E DA ORSAY 

(di Antonio Castellani) | La Monnaie de Paris inaugura quest’anno una nuovissima serie tematica di monete in oro e in argento dedicata ai capolavori dei musei di Francia. E da dove partire, se non dalla capitale Parigi e da due degli scrigni d’arte – il Louvre e il Museé d’Orsay – trai i più celebri e visitati al mondo? Così, dalle presse dell’officina monetaria d’Oltralpe stanno uscendo due monete, per complessive cinque versioni (tre in oro e due in argento) che rendono omaggio a questi templi dell’arte e ai loro tesori, opere simbolo nella storia dell’arte e della civiltà.

Civiltà classica per un capolavoro della scultura, la Venere di Milo scoperta nel 1820 e risalente al 130 a.C. circa. Alta 202 centimetri, appena vista da ufficiale della marina francese, Olivier Voutier, che ne riconobbe l’assoluto pregio, fu acquistata dalla Francia e presentata al re Luigi XVIII nel 1821 per essere collocata al Louvre, dove è tuttora conservata. La fama raggiunta dall’opera è dovuta soltanto alla sua bellezza e alla sua perfezione; celebrata da artisti e critici, la Venere è considerata una delle più significative rappresentazioni della bellezza femminile; forse l’unico di opinione contraria fu Pierre-Auguste Renoir che la liquidò definendola “un gran gendarme”.

Tre monete per la Venere più famosa della storia dell’arte, quella di Milo (source: Monnaie de Paris)


Composta entro uno scenario architettonico, la Venere di Milo è incisa sul rovescio di tre monete (in oro puro da un’oncia e un quarto di oncia, con facciali rispettivi di 200 e 50 euro; in argento da 10 euro), mentre il dritto è quello che sarà comune a tutta la serie dedicata ai capolavori dei musei di Francia: un moderno e visionario collage, per l’appunto, degli edifici più celebri che ospitano le collezioni d’arte transalpine, compreso il Centre Pompidou e il Museé Rodin.

La seconda tipologia emessa in giugno è dedicata ad Edouard Manet (1832-1883) e ad uno dei suoi dipinti più famosi, “Le déjeneur sur l’herbe” realizzato nel 1863 e che, all’epoca, fu al centro di un clamoroso scandalo. La borghesia di Parigi si indignò, infatti, rumorosamente di fronte alla donna nuda dipinta da Manet, tacciando l’intero quadro di una scandalosa “indecenza” anche se il nudo, da secoli, non solo era oggetto di studio nelle accademie di tutto il mondo, ma anche uno dei temi più consueti dell’intera storia dell’arte. Della moneta per “Le déjeneur sur l’herbe” sono state rese disponibili due versioni, da 50 euro in  oro per un quarto di oncia e da 10 euro. Tutte le coniazioni sono in finitura proof.

Oro e argento per uno dei dipinti più famosi dell’Ottocento francese (source: Monnaie de Paris)


Queste le caratteristiche tecniche delle cinque monete. Louvre / Venere di Milo: 200 euro (oro 999/.., g 31,104 per mm 37, 250 pezzi); 50 euro (oro 999/.., g 7,780 per mm 22, 500 pezzi); 10 euro (argento 90/.., g 22,200 per mm 37, 5 mila pezzi). Musée d’Orsay / Manet: 50 euro (oro 999/.., g 7,780 per mm 22, 500 pezzi); 10 euro (argento 90/.., g 22,200 per mm 37, 5 mila pezzi). L’emissione è prevista il prossimo 12 settembre.