IN LIBRERIA: “SNG ITALIA. FIRENZE. MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE. IV, 2, MONETAZIONE CARTAGINESE”

(di Roberto Ganganelli) | La collana di pubblicazioni del Monetiere fiorentino di arricchisce di un nuovo volume che si inserisce, peraltro, nella prestigiosa collana internazionale “Sylloge Nummorum Graecorum”. Affidato a Marco Piga, lo studio censisce le monete cartaginesi conservate al Museo Archeologico di Firenze, 178 esemplari che spaziano dalle emissioni nordafricane della Zeugitania (ca. 375-300 a.C.) a quelle, ormai di epoca repubblicana romana, prodotte da zecche incerte della Sardegna tra il V e il III decennio avanti Cristo.

Aperto da due presentazioni, rispettivamente a firma di Stefano Casciu (direttore del Polo Museale Regionale della Toscana) e di Elisabetta Gaudina, Lucia Putzu e Giuseppe Pisanu (dell’Associazione culturale Hermaea Archeologia ed Arte, che ha supportato la pubblicazione) il volume vede un contributo iniziale di Fiorenzo Catalli, già direttore del Monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, che delinea composizione e provenienza del nucleo di monete puniche prese in esame. Alcune provenienti dalle raccolte granducali, altre da Casa d’Este – come attestano le inconfondibili contromarche -, altre ancora dalla collezione di Elisa Baciocchi, le coniazioni conservate a Firenze sono state schedate da Marco Piga secondo i criteri espressi dai più recenti e qualificati studi in materia, sia per quanto riguarda le monete di origine nord arficana che quelle battute in Sardegna, altro contesto di grande importanza per la civiltà cartaginese.

La copertina del volume della collana “SNG. Italia” dedicato alle monete puniche di Firenze (source: archive)


Da notare la presenza di stateri e frazioni di statere in oro, di grande bellezza e di eccellente conservazione, come pure di tetradracme in argento di origine siciliana al tipo del cavallo con albero di palma, alle quali si aggiungono decine di esemplari in bronzo di varie zecche e periodi. Il tutto, descritto con puntualità e con ampiezza di riferimenti bibliografici e, non ultimo, con immagini spesso stampate sia a dimensione reale che ingrandite, per una migliore lettura dei soggetti, delle iscrizioni e dei dettagli. Chiudono il volume, di 68 pagine complessive, un elenco delle zecche, la tabella delle abbreviazioni e una nutrita bibliografia sull’argomento.