(di Antonio Castellani) | Sono sul mercato dal 2 marzo scorso le divisionali 2017 del Vaticano, le prime del pontificato di papa Bergoglio con le nuove facce nazionali “stemmate” e senza il ritratto di Francesco. Una scelta che ha fatto discutere – c’è chi plaude alla novità, chi invece considera troppo ripetitivo l’emblema araldico su tutti e otto i tagli dal centesimo ai 2 euro – ma sta di fatto che le serie vaticane appena uscite stanno già andando a ruba, non solo sul mercato italiano che tradizionalmente rappresenta il più attento alla numismatica di Oltretevere.
Grazie alla disponibilità dell’Ufficio Filatelico Numismatico, siamo ora in grado di mostrarvi nei dettagli le due monete – la 20 euro in argento e la 50 euro in oro – che impreziosiscono le versioni proof della divisionale vaticana e di cui, fino ad ora, erano stati pubblicati solo i rovesci. Anche su queste coniazioni appare lo stemma pontificio, ma in due versioni differenti modellate, rispettivamente, da Antonella Napolione e da Gabriella Titotto.
Sui 20 euro in argento dedicati agli arcangeli Gabriele, Raffaele e Michele, le tre figure sono poste a difesa del Bambino Gesù che, come uomo tra gli uomini, è stato povero, indifeso, giudicato e rifiutato. Lo stemma modellato da Antonella Napolione, pur rispondendo a tutti i canoni della definizione araldica e grafica ufficiale, è circondato da un doppio cerchio di perline che ospita il nome del papa e l’anno di pontificato, mentre il motto papale è riportato su due righe, in esergo.
Nella moneta da 50 euro in oro è invece rappresentata da Gabriella Titotto la “Madonna dei Nodi” venerata nella chiesa di St. Peter am Perlach ad Augusta, in Germania. Un’immagine che, durante un viaggio, colpì l’allora sacerdote Jorge Mario Bergoglio, che ne portò alcune riproduzioni in Argentina rendendola, nel giro di pochi anni, molto popolare tra i fedeli. Alla morbidezza dell’opera d’arte, l’autrice abbina lo stemma pontificio cinto da un nastro – simile a quello tenuto in mano dalla Vergine – in alto e ai lati, mentre il motto MISERANDO ATQVE ELIGENDO è impresso su un cartiglio a volute che sormonta una croce, completando idealmente il rosario che invece racchiude l’immagine mariana sul rovescio della moneta.
Due commemorative assai ben riuscite, dunque, che confermano la costante ricerca iconografica e simbolica con cui il Vaticano sta valorizzando, in questi anni, la propria monetazione per i collezionisti, nel solco di quella tradizione secolare che ha visto coniate, all’ombra della cupola di San Pietro, alcune delle monete più belle di ogni tempo.