“VOILÀ LE CINEMA!”: DOPPIO OMAGGIO
DELLA MONNAIE AL MITO DI JEAN GABIN

(di Antonio Castellani) | Fin dall’antichità classica, è stata sempre fatta una distinzione tra le diverse arti, incarnata dalle figure delle Muse. Secondo Platone, ad esempio, ogni arte ha proprie caratteristiche iconografiche: Clio, musa della storia, ad esempio si riconosce per la corona d’alloro, il cigno e il libro o rotolo che tiene in mano. Oggi, la divisione delle arti è fatta più comunemente tra architettura, scultura, pittura, danza, musica, letteratura e cinema. Alla meraviglia del grande schermo alcuni hanno in seguito aggiunto come ulteriori forme d’arte la radio-televisione e addirittura i fumetti e i videogiochi.

Dal 2010, Christian Lacroix è il consulente artstico della Monnaie de Paris. Questo il suo pensiero: “Le monete sono un veicolo che coniuga tradizione e innovazione; una moneta è sia rassicurante che sorprendente, e non ci può essere creatività contemporanea senza coraggio, senza un mix di modernità ed eleganza, una combinazione che contiene un tanto di fascino noto come ‘gusto francese’, o ‘parigino’, unico ed eterno, perché è indefinibile. Madame Grès ha detto, poeticamente, che il cielo sopra la Senna l’artefice del segreto di questo tesoro nazionale”. 

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Jean Gabin in un fotogramma del film “La Bête humaine” del 1938 (source: web)


Alle sette arti, e alle loro massime espressioni Oltralpe, la zecca di Francia dedica dal 2013 – la serie si concluderà nel 2019 – un ciclo di emissioni che dopo aver reso omaggio alla danza, alla musica e all’architettura, quest’anno fa tappa nel mondo del cinema secondo lo schema consueto di celebrare sia un’opera celeberrima che un personaggio mitico ad essa collegato. Così, nel 40° anniversario della scomparsa, la Repubblica Francese commemora il cinema e Jean Gabin, attore di fama e bravura indiscutibili, e protagonista, nel 1938, di “La Bête humaine”, tratto dal romanzo di Émile Zola per la regia di Jean Renoir.

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I 10 euro in argento proof appena emessi dalla Francia nella serie dedicata alle sette arti (source: Monnaie de Paris)


Jean-Alexis-Gabin Moncorgé (questo il vero nome dell’attore) nacque a Parigi nel 1904. Suo padre era un attore e sua madre una cantante. Cresciuto in campagna con la sorella maggiore, a 18 anni debuttò nel mondo dello spettacolo sul palco delle Folies Bergères. Nel 1928 i suoi primi passi nel cinema, che lo avrebbe reso celebre con pellicole quali “La Grande Illusione”, “Gueule d’Amour” con Mireille Balin (1937), “Le Quai des Brumes” con Michèle Morgan, “La Bête humaine” (1938) e “Alba Tragica” (1939).

Nel settembre del 1939 Gabin viene richiamato militare e nel febbraio 1941, dopo la smobilitazione, si rifiuta di collaborare con i tedeschi e parte per gli Stati Uniti, dove realizza due film. Nel 1943, quindi, si arruola nelle forze della Francia Libera di De Gaulle meritandosi la Médaille Militaire e la Croix de Guerre. La sua carriera prosegue dopo la guerra, segnata da collaborazioni in particolare con Michel Audiard, Louis de Funès, Bourvil, Jean-Paul Belmondo e Alain Delon. Diventa anche famoso al grande pubblico come volto del commissario Maigret di George Simenon.

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Al cinema e al mito di Jean Gabin è dedicata anche una 50 euro in oro proof (asource: Monnaie de Paris)


E’ tuttavia il Gabin protagonista de “La Bête humaine” ad essere stato scelto come emblema del cinema francese in moneta, attraverso un intenso ritratto preso da una foto d’epoca che, su uno sfondo di pellicole, campeggia assieme al nome e al valore sul rovescio delle due monete appena emesse dalla Monnaie; due tagli, da 10 euro in argento 900 millesimi (5000 esemplari da mm 37,0 per g 22,2) e uno in oro 920 millesimi (500 esemplari da mm 22,0 per g 8,45) sui cui dritti, invece, spiccano in primo piano la grande locomotiva a vapore Pacific 231 “Lison” guidata nel film dal protagonista Jean Lantier e la stazione parigina di Saint Lazare. Il bel contrasto tra elementi a specchio e satinati fa di questa emissione una delle più riuscite nel programma francese 2016.