(articolo sponsorizzato da Bolaffi Metalli Preziosi) | Nella seconda settimana di contrattazioni del mese di febbraio, stante il clima di incertezza e i pesanti ribassi su gran parte delle borse mondiali, l’oro ha proseguito nella sua tendenza al rialzo toccando, a fine periodo, quota 1.100 euro per oncia, un livello che non veniva raggiunto dall’inizio dello scorso giugno. Positive, in particolare, le sedute di lunedì 8 e di giovedì 11. In ciascuna di esse, il grammo di metallo prezioso si è apprezzato nella misura di oltre un euro. Per visualizzare il grafico interattivo e dinamico delle quotazioni clicca qui; per iscriverti alla newsletter di Bolaffi Metalli Preziosi e ricevere aggiornamenti sul mondo dell’oro visita il sito (clicca qui).
Sintesi della settimana | Il +2,67% messo a segno tra l’8 e il 22 febbraio è l’indicatore più evidente del rinnovato interesse dei grandi investitori come dei piccoli risparmiatori nei confronti dell’oro. Un interesse che, d’altra parte, non era mai venuto meno ma che, in situazioni di incertezza globale come quella presente, si irrobustisce in modo pressoché fisiologico. Al fixing di lunedì a quota 34,46 €/gr è seguita una seduta di marginale presa di beneficio con quotazione finale a 34 euro netti per grammo. Quasi invariato il fixing alla fine di mercoledì, il balzo in avanti si è verificato giovedì 11 con il passaggio dai 34,07 €/gr di inizio seduta e i 35,23 di fine giornata.
Sintesi del mese | Brillante il risultato del metallo prezioso su base mensile: tra il 12 gennaio e il 12 febbraio, infatti, la performance sfiora il +10% con un incremento nel prezzo del grammo di ben 3,21 euro, a fronte di un range di oscillazione delle quotazioni di 3,32 euro. Ciò significa che pressoché tutta la forbice tra minimo e massimo di periodo si è trasformata in apprezzamento.
Sintesi dell’anno | Il risultato della settimana appena trascorsa riporta in territorio positivo, dopo molto tempo, anche l’indice della performance sugli ultimi 365 giorni, che risulta pari al +2,45%. Quota 1.100 euro per oncia rappresenta una soglia toccata in precedenza, nel periodo, soltanto a fine marzo, a fine aprile e ad inizio giugno del 2015. La volatilità del periodo è ben rappresentata da un apprezzamento di soli 84 centesimi di euro a fronte di un range di oscillazione del fixing di ben 5,84 euro.