ADA BELLUCCI RAGNOTTI: RITRATTO NUMISMATICO DI SIGNORA | 1

Con Ada e la sua famiglia, tuttavia, il destino si dimostrerà, nei decenni seguenti, tutt’altro che benevolo: la figlia Nerina, infatti, perderà la vita nel 1938 per complicazioni insorte dando alla luce il figlio Franco (aveva già una figlia, Maddalena, nata nel 1933) mentre il marito Michele Casamassima, ufficiale sommergibilista della Regia Marina, morirà in un campo di prigionia alleato nell’immediato dopoguerra. Il figlio Ercole, libero docente di Patologia chirurgica ed ufficiale medico del Regio Esercito, rimarrà invece vittima dei bombardamenti inglesi in Nord Africa alla fine del 1941, mentre è impegnato a prestare soccorso ai feriti in un piccolo ospedale da campo. Per la sua generosa opera di medico-soldato, il capitano Ercole Ragnotti – che lascia la moglie Margherita (Mita) Zambeletti e due figli, Giovanni e Lodovico – verrà decorato, alla memoria, di medaglia d’argento al valor militare.003

A causa dei lutti e dell’avanzare dell’età, gli anni del secondo dopoguerra vedono Ada Bellucci condurre un’esistenza via via più appartata e discreta, circondata dall’affetto del marito e dei familiari, in particolare del nipote Mario, docente universitario e stimato radiologo al quale trasmette la passione per la numismatica (questi sarà autore, nel 1971, del volume “Medaglie perugine dal XV al XX secolo”) e la storia di Perugia e dell’Umbria; rimasta vedova nel 1960, anche in seguito Ada continuerà a coltivare i propri interessi, dimostrando un’inesauribile vivacità intellettuale, circondata dall’affetto dei familiari e dalla stima della sua amata Perugia, dove si spegne il 31 gennaio del 1971.

Perugia e le monete, passioni di una vita |  La collezione di monete umbre costituita inizialmente da Giuseppe, quindi da Ada Bellucci e infine dal nipote Mario ha rappresentato un caso non comune nel panorama numismatico italiano. Arricchita, esemplare dopo esemplare, da tre generazioni di appassionati, la raccolta si è formata infatti nell’arco di quasi un secolo e mezzo arrivando a contare varie centinaia di monete in argento, mistura e rame, talune di notevole rarità e in elevata conservazione, coniate dalle officine monetarie umbre nel periodo dal XIII al XVIII secolo.