(di Roberto Ganganelli) | Il presente studio è estratto, in forma semplificata priva di note e bibliografia, dal volume “Il collezionismo numismatico italiano. Una storia di illuminata tradizione. Un patrimonio culturale del nostro Paese” edito nel 2014 dai Numismatici Italiani Professionisti. L’autore ringrazia la Presidenza della Nip, nella persona di Alberto Varesi, per aver autorizzato la presente riedizione online ne “Il giornale della numismatica”, al fine di una sempre maggior divulgazione della scienza numismatica e, nel caso specifico, per far conoscere una studiosa e collezionista italiana, Ada Bellucci (1879-1971), che è stata una figura di rilievo nel tra XIX e XX secolo e della quale tuttavia, finora, nessun testo si era occupato in maniera organica. Da questa, per certi aspetti, inspiegabile lacuna è sorto il desiderio di raccogliere documenti e informazioni su Ada Bellucci, la sua collezione di monete e i suoi studi; buona parte di tali notizie, oltre a molte delle immagini che corredano il presente saggio, sono state messe a disposizione dal professor Mario Bellucci al quale va la gratitudine dell’autore per aver aperto, con disponibilità non comune, i cassetti della memoria rivelando aneddoti familiari e inediti dettagli biografici, oltre a preziose indicazioni su quanto pubblicato dalla studiosa umbra. E’ stato così possibile, finalmente, ricomporre alcuni tasselli di una lunga esistenza vissuta all’insegna di una cultura eclettica e di attività molteplici, e durante la quale l’amore per la storia e la numismatica hanno rappresentato un vero e proprio “fil rouge”, nel solco d’una tradizione familiare antica ed, ancora oggi, viva e vitale.
Annotazioni e ricordi per una biografia | Figlia della signora Teresa Piccini e del professor Giuseppe Bellucci – figura di primo piano, tra Ottocento e Novecento, dell’Università di Perugia nella quale ricoprì sia incarichi di docente che di preside e di rettore – Ada Bellucci nasce nel capoluogo umbro il 3 ottobre del 1879, da una delle famiglie più attive nelle lotte risorgimentali come nella prima fase del Regno unitario e, quindi, maggiormente in vista nell’ambiente politico e culturale della città alla fine del XIX secolo.
Ada ha tre fratelli – Italo, Lilio e Bruno – ed una sorella, Nerina; il padre, esponente della borghesia liberal-massonica ed eclettico studioso, tra le proprie collezioni annovera oltre a quella, celeberrima, di amuleti antichi e moderni, il primo nucleo di una raccolta numismatica composta di monete coniate dalle zecche dell’Umbria tra il Medioevo e l’età moderna che copre i periodi dei Comuni, delle Signorie, del potere pontificio e, infine, delle officine temporanee aperte alla fine del XVIII secolo, tra l’ultima fase del pontificato di Pio VI Braschi (1795-1798) e la I Repubblica Romana (1798-1799). All’arricchimento di questo insieme di esemplari, in parte costituito grazie ad acquisti da collezionisti privati e sul mercato locale e, in parte, mediante acquisizioni presso ditte numismatiche italiane e straniere, Ada Bellucci si dedica fin dalla giovinezza, nel segno di un’incessante collaborazione con il padre che la vedrà impegnata anche nello studio di reperti preistorici, amuleti e bronzi antichi come, per propria passione personale, nella valorizzazione delle antiche arti della tessitura e del ricamo.