(articolo sponsorizzato da Bolaffi Metalli Preziosi) | Settimana a due facce, per il metallo prezioso, quella tra lunedì 5 e venerdì 9 dicembre: dopo un brusco calo nella prima seduta del periodo, infatti, che ha visto scivolare l’oro sotto quota 35 euro per grammo, quattro giornate in costante territorio positivo sono state sufficienti a recuperare le perdite confermando, tuttavia, il clima di incertezza che da alcune settimane caratterizza il settore. Per visualizzare il grafico interattivo e dinamico delle quotazioni clicca qui; per iscriverti gratuitamente alla newsletter di Bolaffi Metalli Preziosi e ricevere aggiornamenti sul mondo dell’oro visita il sito (clicca qui).
Sintesi della settimana | Un frazionario apprezzamento del +0,05% (in termini assoluti, +2 centesimi di euro per grammo) rappresenta il risultato finale della settimana nella quale, solo durante la giornata di lunedì, il metallo prezioso aveva lasciato sul terreno ben 66 centesimi di euro salvo, come già accennato, recuperare progressivamente nel resto del periodo.
Sintesi del mese | Rimane pesante il bilancio degli ultimi trenta giorni di contrattazioni: fra il 5 novembre e la stessa data di dicembre, infatti, il fixing dell’oro si è ridimensionato in modo evidente (-5,76%, pari a -2,17 euro al grammo) passando da un valore di 37,62 euro ai 35,45 di fine periodo. Come mostra il grafico, le sedute di rimbalzo sono state sporadiche e di limitata entità.
Sintesi dell’anno | Sull’orizzonte degli ultimi 365 giorni, il metallo prezioso conserva un apprezzamento percentuale in doppia cifra (+11,96%) che equivale, sul prezzo al grammo, a + 3,79 euro. Al momento, come è possibile vedere dal grafico di periodo, la quotazione dell’oro è ritornata sui livelli dell’inizio del mese di giugno. Ampia la forbice di oscillazione del prezzo, che si è mosso tra un minimo di 31,11 e un massimo di 39,72 euro per grammo (livelli toccati, rispettivamente, il 17 dicembre 2015 e il 6 luglio 2016).
L’anno solare 2016 | Dall’inizio di quest’anno, l’oro fa registrare una performance positiva nella misura di un +10,44% che, in termini assoluti, si traduce in un incremento del prezzo al grammo di +3,35 euro.