Dopo tre sedute all’insegna della più completa stabilità e una, quella di giovedì 27 settembre, in lieve flessione, il nono mese dell’anno va in archivio per l’oro con un frazionario recupero che supera appena il mezzo punto percentuale. Ben poco per fa pensare a una inversione di tendenza che pure certi analisti ipotizzano in basi ai pesanti storni sofferti dall’oro negli ultimi mesi, tanto nella valuta storica di riferimento, il dollaro statunitense, che in quella dell’Eurozona.
Sintesi della settimana | A fronte di una forbice di oscillazione di 36 centesimi di euro di ampiezza, nel corso della settimana, l’oro porta a casa un apprezzamento sul grammo di fino pari a 19 centesimi che riporta il fixing in vista di quota 33 euro per grammo.
Sintesi del mese | Negli ultimi trenta giorni l’oro perde, rispetto alla quotazione in euro, poco meno di un punto percentuale (-0,87%) che si traduce in -29 centesimi di euro sul prezzo ufficiale del grammo. Il grafico mostra una situazione quanto mai incerta con strappi ribassisti come quello fatto segnare un paio di settimane or sono.
Sintesi dell’anno | Il -5,78% messo a segno nell’arco degli ultimi 365 giorni equivale a -2,02 euro sul prezzo al grammo a fronte di una forbice di oscillazione dei prezzi di ampiezza 3,40 euro. I 32,60 euro toccati giovedì 27 settembre rappresentano il nuovo minimo di periodo, a fronte di un massimo raggiunto a 36 euro/grammo netti il 30 maggio scorso. Da inizio 2018, per concludere, si registra un -5,95% di fatto il linea col dato a 365 giorni.