(informazione pubblicitaria) | Si svolgerà nell’ormai consueta sede di Villa Botta Adorno, in Piazza della Libertà a Torre d’Isola (Pavia), il 70° incanto numismatico della ditta Varesi che, quest’anno, festeggia il mezzo secolo di attività essendo stata fondata, nel 1967, da Clelio Varesi. La vendita si svolgerà mercoledì 19 aprile in due sessioni: dalle 11.30 in poi per i lotti nn. 1-262 del catalogo, dalle 14.30 in poi per i rimanenti, fino al n. 986. La visione dei lotti, invece, è prevista dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 14.00 alle 14.30. Come di consueto, oltre che in sala e per corrispondenza, le offerte possono essere inviate tramite internet (clicca qui) oppure telefonicamente, durante l’asta, al numero 348.3174040. L’intero catalogo in formato digitale interattivo e in Pdf è visibile nel sito della Numismatica Varesi (clicca qui).
Nella prima sezione, dedicata alle monete greche, segnaliamo una rarissima tetradramma siracusana con firma di Eukleidas risalente al 415-406 a.C. (lotto 8, base 2500 euro), mentre tra le romane repubblicane affascinano per formato, patina e rarità un semisse ed un asse fusi della II metà del III secolo a.C. (lotti nn. 18-19, basi 2000 e 1800 euro) con al rovescio la “prora navis” e al dritto, rispettivamente, Saturno e Giano bifronte. Pregevole anche la selezione di denari in argento mentre, passando al periodo di transizione verso l’Impero, spicca un denario di Giulio Cesare con magnifico ritratto (lotto 63, base 2500 euro). E’ coniato nel più prezioso dei metalli, invece, il magnifico aureo di Traiano con ritratto laureato, drappeggiato e corazzato e, al rovescio, Giove che protegge l’imperatore sotto il proprio mantello (lotto 85, base 3500 euro). Notevole anche il doppio sesterzio per Traiano Decio proposto al lotto 146, raro e perfettamente centrato (base 4000 euro).
La seconda parte del catalogo Varesi 70 è invece dedicata alle medaglie e alle placchette, con un esemplare originale del Moderno, artista attivo nella prima metà del ‘500 presente con una magnifica fusione in bronzo dedicata a Davide che sconfigge Golia (lotto 161, base 1800 euro). Seguono altre pregevoli coniazioni e fusioni di scuola padovana del XVI e XVII secolo mentre per il periodo barocco, ai lotti 192-200, sono proposte una serie di medaglie di grande modulo opera di artisti come Soldani, Selvi e Weber. Subito dopo, alcune pagine dedicate agli appassionati di cartamoneta con interessanti e rari biglietti fiduciari, alcune banconote ottocentesche degli Stati Uniti e degli Stati Confederati e una serie di rarità del periodo del Regno d’Italia: due su tutti, le 1000 lire consorziali decreto 10/04/1874 (lotto 250, base 3000 euro) e le 500 lire Grande C decreto 12/05/1919 (lotto 258, base 2000 euro).
A far la parte del leone, in questo incanto primaverile firmato Varesi, sono tuttavia le zecche italiane presenti non solo con grandi nominali in alta conservazione, ma anche con “spiccioli” di estrema rarità come il bagattino veneto per Antivari (lotto 263, base 500 euro). Firenze e Genova sono ben rappresentate, quest’ultima – fra le altre – con la quadrupla del 1597 (lotto 316, base 2000 euro), le rarissime 100 lire del 1764 (lotto 326, base 13.000) e le altrettanto rare 40 lire del 1758 e del 1765.
Segue una selezione varia di monete lucchesi, mentre – per l’importante zecca di Milano – come non ricordare il denaro di stampo largo per Carlo il Calvo (875-877) che, con bella patina, sebbene in Bb si merita, al lotto 400, una base di 2000 euro. Per il capoluogo lombardo, tuttavia, il “top lot” è rappresentato dal fiorino di Luchino e Giovanni Visconti, di grande rarità, proposto al lotto 412 in qSpl a 24000 euro di partenza. La “piccola” Parma risponde con una eccezionale 8 doppie di Ferdinando di Borbone del 1796 – la più bella conosciuta – che, in catalogo al numero 456, è stimata a partire da 35.000 euro.
Ben rappresentate anche le repubbliche giacobine di fine ‘700, si passa a Venezia con vari zecchini in pregevole conservazione e con un’osella in oro del 1702, doge Alvise II Mocenigo, offerta da 9000 euro di base al lotto 492. Una sezione a sé stante è dedicata a monete e medaglie napoleoniche del periodo 1799-1815 con marenghi e mezzi marenghi per zecche italiane, scudi in franchi e in lire, coniazioni commemorative per le campagne e le conquiste del Grande Corso. Una selezione interessante in cui segnaliamo, per la fantastica conservazione, i 5 franchi per Torino del 1811 (lotto 517, base 1200 euro).
“Dal trono all’altare”, seguono in catalogo le monete e medaglie papali con alcuni bei ducati del Senato Romano, uno splendido ducato per Callisto III (1455-1458) con al rovescio san Pietro nella navicella (lotto 562, base 2500 euro) e un altrettanto pregevole ducato per Paolo II (1464-1471) offerto al numero 570 a 2500 euro: si tratta del tipo in cui san Pietro offre le chiavi al papa genuflesso, ed è la prima moneta papale che incorpori una effettivo uso della prospettiva.
Ampia la selezione di monete in oro e in argento dei successivi pontefici; passando al XVI secolo segnaliamo la prima piastra della storia papale, quella fatta battere da Sisto V nel 1588 con il proprio ritratto e al rovescio san Francesco che riceve le stimmate (lotto 657, base 2000 euro). Un nominale in argento utilizzato poi per circa un secolo e mezzo e di cui, in asta Varesi, sono presenti decine di tipologie, da quelle – magnifiche – con scene bibliche a quelle con vedute architettoniche. Tra le mezze piastre, da segnalare quella del 1693 per Innocenzo XII, con il pellicano che nutre i piccoli, proposta inedita con numerale ANNO II al lotto 684, con base di 1200 euro.
Ampio spazio anche alla numismatica e alla medaglistica di Casa Savoia, specie dal XVIII secolo in poi. Rarissima, ad esempio, la moneta da 80 lire oro del 1821 Torino per Vittorio Emanuele I proposta al lotto 729 da 25.000 euro, come il marengo dello stesso anno al numero 731, che parte da 12.000 euro. Seguono interessanti monete per Carlo Alberto e per Vittorio Emanuele II tra le quali un prestigioso 100 lire del 1872, molto raro, proposto al lotto 772 a 12.000 euro di partenza. Segue una serie di coniazioni del periodo umbertino, mentre per il “re numismatico” Vittorio Emanuele III non mancano rarità come le 100 lire del 1905 (lotto 802, base 9000 euro) e le 100 lire del 1936 e del 1937 (lotti 807-808, basi rispettive di 9000 e 20.000 euro).
In chiusura di catalogo, un capitolo dedicato alle monete e medaglie dal resto del mondo con esemplari in oro e in argento, taluni di notevole rarità e tra i quali si segnala un 5 pound vittoriano del 1887 di cui furono prodotti solo 797 esemplari (lotto 868, base 10.000 euro). Ampia anche la proposta di belle monete svizzere in argento che, di fatto, conclude il catalogo.
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