(articolo sponsorizzato da Bolaffi Metalli Preziosi) | Nonstante l’escalation di dichiarazioni minacciose tra Stati Uniti e Corea del Nord, cui si sono aggiunti anche i nuovi timori sul nucleare iracheno, anche nella settimana appena trascorsa il metallo prezioso ha confermato quella tendenza al ribasso innescatasi dopo il massimo dell’ultimo mese toccato il 5 settembre a quota 36,09 euro per grammo. Per visualizzare il grafico interattivo e dinamico delle quotazioni clicca qui; per iscriverti gratuitamente alla newsletter di Bolaffi Metalli Preziosi e ricevere aggiornamenti sul mondo dell’oro visita il sito (clicca qui).
Sintesi della settimana | L’oro, tra dal fixing di venerdì 15 a quello di venerdì 22 settembre, ha lasciato sul terreno (al solito, parliamo di quotazione in euro), il 2,15% pari ad una contrazione del prezzo al grammo di 77 centesimi. Solo la giornata di mercoledì 20, all’insegna della calma piatta, ha interrotto la sequenza di segno meno che ha caratterizzato il periodo portando il metallo prezioso a 35,26 euro/grammo.
Sintesi del mese | Gli ultimi trenta giorni, come evidenzia il grafico, sono stati “a doppia faccia” nel senso che ad una fase ascendente culminata nella seduta del 5 settembre ha fatto seguito un periodo interlocutorio seguito, a sua volta, da un più marcato andamento al ribasso fino a far segnare, nel periodo, un -1,02% che equivale, sul prezzo al grammo, a -36 centesimi di euro.
Sintesi dell’anno | Ben più pesante il bilancio relativo agli ultimi 365 giorni che fa registrare, tra il 22 settembre 2017 e la stessa data del 2018, un -9,11%. Nel periodo, il grammo di metallo prezioso è passato da una quotazione iniziale di 38,26 euro a quota 34,77 euro. L’ultima settimana riporta in territorio negativo anche la performance dell’oro nell’anno solare in corso; da inizio 2017 la contrazione è pari al -1,97%.