(informazione pubblicitaria) | E’ la vendita n. 59 quella che la casa d’aste sammarinese Inasta batterà il prossimo 16 maggio presso il Grand Hotel San Marino (Viale Antonio Onofri 31 – San Marino Città) in due sessioni: dalle 9.30 alle 12.15 (lotti 1-729: monete classiche, estere, medaglie, varie e cartamoneta) e dalle 14.00 alle 18.00 (lotti 730-1558: monete di zecche italaine, Savoia e Repubblica Italiana). Come di consueto, sarà possibile partecipare all’incanto in sala, per telefono (0549.992400) e via fax (0549.992951), online (chiusura sessione il 14 maggio alle ore 10.00) e live (per usufruire del servizio, contattare Inasta allo 0549.970146). Ma veniamo al catalogo, che si apre con una selezione di 56 monete celtiche dall’Iberia alla Britannia, dalla Gallia all’Italia Settentrionale fino all’Europa Centrale; segue la sezione delle monete greche, nella quale spiccano – per la zecca di Siracusa – una 50 litre in oro (lotto 77, Bb/Spl, base 4500 euro) e un rarissimo esemplare di decadracma con al D/ la quadriga al galoppo sormontata da Nike che incorona l’auriga e al R/ dal volto di Arethusa circondata da delfini. Ex asta AstArte 5 marzo 1999, lotto 94, è proposta in conservazione qSpl a 14.500 euro.
Un grande classico della monetazione classica proposto da Inasta (source: Inasta)Tra le romane repubblicane (lotti nn. 104-174) spicca un triente fuso della serie “aes grave” con fulmine e quattro globetti su entrambe le facce (lotto 105, qSpl, base 1500 euro); da segnalare inoltre una serie di interessanti denari in argento e un eccezionale aureo di P. Clodius M. f. Turrinus (42 a.C.) con testa radiata del Sole al D/ e crescente lunare con stelle al R/ (lotto 130, Spl/Spl, base 10.000 euro). Molto ricca anche la sezione delle coniazioni imperiali di Roma, con aurei, denari e sesterzi di pregio come quello di Tiberio (14-37 d.C.) con il Tempio della Concordia al D/ (lotto 184, qSpl/Bb+, base 1750 euro). Spiccano poi un aureo di Faustina I (moglie di Antonino Pio) proposto al lotto 230, Spl+, da 8000 euro nonché, sempre “al femminile”, un solido ravennate a nome di Galla Placidia (moglie di Costanzo III) al lotto 350 (qSpl, base 6500 euro).
E’ rarissimo, quest’aureo repubblicano con al D/ il Sole e al R/ il crescente lunare tra stelle (source: Inasta)Due sezioni dedicate alle monete bizantine e a quelle mondiali ci introducono alla parte dedicata alle medaglie: tra esse, Inasta propone il massimo modulo in bronzo “opus” Speranza del 1878 per il completamento del Pantheon (lotto 574, Fdc, base 200 euro), coniazioni papali, gonzaghesche, degli Stati preunitari, di soggetto garibaldino e napoleonico. Nel capitolo dedicato alla cartamoneta (lotti 646-729) interessanti esemplari della serie delle Regie Finanze sardo-piemontesi, una fantastica 1000 lire della Banca Nazionale nel Regno d’Italia risalente al 1878 (lotto 655, Bb/Spl, base 3500 euro) e una 5000 lire “Repubbliche Marinare” del 1947 che, giudicata Spl salvo un piccolo restauro, si merita un grado di rarità R5 e parte, al lotto 703, da 7000 euro.
Raffinatissima e in ottima conservazione, questa osella del 1759 (source: Inasta)Ricca e molto varia la parte di incanto dedicata alle monete di zecche italiane con interessanti esemplari pontifici della zecca di Bologna, un rarissimo tremisse di Desiderio (756-774) di grandissima rarità (lotto 762, qSpl con tondello frammentato e mancanze di metallo, base 2700 euro). Per Firenze, Inasta offre in vendita esemplari granducali come fiorini d’oro e piastre d’argento, oltre a francesconi e mezzi francesconi di alta conservazione. Spicca un mezzo francescone del 1834 (lotto 834) che, in Fdc con metallo ancora lucente, parte da una base di 3000 euro. I Gonzaga rispondono con monete altrettanto interessanti: una su tutte, lo scudo del 1706 a nome di Ferdinando Carlo Gonzaga-Nevers (1699-1707) con busto al D/ e trofeo d’armi al R/ (lotto 899, Spl, base 1200 euro). Seguono le monete di Milano e Napoli, quindi Parma con, fra le altre, una moneta da 4 doppie del 1787 di Ferdinando di Borbone (1765-1802) che, in qFdc/Fdc, è proposta al lotto 1014 da 5500 euro. Almeno 6000 euro, invece, ci vorranno per aggiudicarsi la rarissima 20 lire di Maria Luigia del 1832 in Spl/Spl+ offerta al lotto 1022.
Nutrita, come sempre, la parte di catalogo che Inasta riserva alle monete pontificie dal XV al XX secolo: da non perdere il doppio fiorino di camera di Clemente VII (1523-1534) per Roma che verrà battuto da 1600 euro di base in conservazione Bb+; notevole anche la selezione di piastre, mezze piastre e testoni, come pure si impone all’attenzione dei collezionisti una serie di spiccioli di Pio IX (baiocchi, 5 baiocchi) in condizioni eccezionali e con rame rosso. La monetazione papale post 1929 è ben rappresentata dalle sempre ambite 100 lire in oro di Pio XI e Pio XII e da alcune rare divisionali proof con oro di Benedetto XVI e Francesco. Un bel nucleo di monete veneziane segue nel catalogo: tra esse, segnaliamo per bellezza, rarità e conservazione l’osella d’oro del 1759 a nome del doge Francesco Loredan, con l’allegoria della Religione tra il doge e san Marco al D/ e una pianta fiorita di rose al R/ (lotto 1215, bello Spl, base 7000 euro). Tra le monete di Casa Savoia – altro settore sempre amato dai numismatici – uno scudo d’oro del sole di Emanuele Filiberto datato 1566 (lotto 1240, Bb+, base 3500 euro), alcuni eccezionali scudi in argento di Carlo Emanuele III e un altrettanto notevole (R4) carlino da 5 doppie in oro del 1786, regnante Vittorio Amedeo III (lotto 1272, Bb/Spl, base 27.000 euro).
Uno dei pezzi forti della serie sabauda: le 4 doppie del 1786 (source: Inasta)I collezionisti di Vittorio Emanuele III possono contare su decine di esemplari in oro e in argento che – al solito – saranno proposti da Inasta, mentre per gli amatori di Umberto I segnaliamo le 100 lire del 1883 (lotto 1389, Bb/Bb+, base 2850 euro), oltre a una nutrita selezione di monete in argento e rame di conservazione elevata. Del “re numismatico” Vittorio Emanuele III, il catalogo Inasta n. 59 propone invece, ad esempio, le 100 lire Aquila del 1903 in Spl/qFdc (lotto 1428, base 11000 euro) e la rarissima coppiola 50+100 lire oro Impero del 1936-XIV (lotto 1433, Spl+/qFdc, base 23000 euro). Non mancano “i classici” della monetazione 1900-1946, dalle Aratrici alle monete del Cinquantenario ad una prova dei 10 centesimi 1908 in Fdc (lotto 1509, base 6500 euro). Due serie complete del 1946 e una del 1947 rappresentano al meglio la monetazione repubblicana, infine, chiudendo il catalogo di un’asta da non perdere. Catalogo che, in formato Pdf, è gratuitamente scaricabile per capitoli a questo indirizzo.