(articolo sponsorizzato da Bolaffi Metalli Preziosi) | Mezzo euro esatto per grammo: a tanto ammonta l’apprezzamento del metallo prezioso nel periodo di contrattazioni ttra lunedì 13 e venerdì 17 giugno; un risultato positivo, senza dubbio, ma che è frutto di una settimana a due fasi: la prima, tra lunedì e mercoledì, poco mossa con due sedute al rialzo seguite da una di parziale ripiegamento; la seconda, invece, con un balzo verso l’alto di oltre un euro per grammo nella giornata di giovedì ed un ripiegamento quasi equivalente in chiusura di settimana. Per visualizzare il grafico interattivo e dinamico delle quotazioni clicca qui; per iscriverti gratuitamente alla newsletter di Bolaffi Metalli Preziosi e ricevere aggiornamenti sul mondo dell’oro visita il sito (clicca qui).
Sintesi della settimana | L’oro ha raggiunto, al fixing di giovedì 16 giugno (1.175,87 euro l’oncia, pari a 37,81 euro per grammo) il massimo livello della settimana ed un prezzo mai più toccato dall’aprile del 2015. Ampio l’intervallo di oscillazione nel periodo – pari a 1,28 euro sul grammo – del quale, come detto, 50 centesimi si sono trasformati alla fine in effettivo incremento della quotazione pari, in percentuale, ad un +1,37%.
Sintesi del mese | Di poco superiore il risultato sul mese dal 17 maggio al 17 giugno: un +1,70% che equivale a +61 centesimi di euro per grammo di metallo prezioso. Dal minimo di periodo toccato il 31 maggio scorso a quota34,88 euro al grammo, l’oro ha iniziato una risalita pressoché costante, se si escludono un paio di sedute di presa di beneficio e l’anomala sessione di venerdì 17 che ha annullato il guadagno – altrettanto marcato e inconsueto – di giovedì 16 giugno.
Sintesi dell’anno | Negli ultimi 365 giorni, la performance dell’oro (quotato in euro) sui mercati internazionali è quantificabile in un +9,51%. Dal 19 gennaio 2016 il metallo prezioso non è mai sceso sotto quota 1.000 euro per oncia (32,15 euro al grammo) e dal 5 febbraio viaggia costantemente sopra il livello dei 1.050 euro per oncia (33,76 euro al grammo); dal 10 febbraio, infine, il livello di supporto è salito a 1.100 euro l’oncia (35,37 euro al grammo). Concludiamo con la performance 2016 che, dalla prima seduta dell’anno solare, fa segnare un robusto +14,69%.