(articolo sponsorizzato da Bolaffi Metalli Preziosi) | Settimana a due facce, quella appena trascorsa sul mercato internazionale del metallo prezioso. Se l’oro, infatti, ha messo a segno a segno tre sedute positive tra lunedì e mercoledì, le contrattazioni dei due giorni seguenti hanno visto una tendenza al ribasso che ha, di fatto, annullato il guadagno rispetto alla chiusura della settimana precedente, con il fixing di venerdì 15 a quota 1.086,39 euro per oncia contro i 1.087,62 della chiusura di venerdì 8. Sul grammo, ciò equivale a -32 centesimi di euro. Per visualizzare il grafico interattivo e dinamico delle quotazioni clicca qui; per iscriverti alla newsletter di Bolaffi Metalli Preziosi e ricevere aggiornamenti sul mondo dell’oro visita il sito (clicca qui).
Sintesi della settimana | Alla fine del periodo, nel quale i fixing hanno oscillato in un range di appena 59 centesimi di euro per grammo, come evidenziato in tabella, l’oro ha lasciato sul terreno il -0,92%. Da evidenziare, tuttavia, come il metallo prezioso sia tornato in settimana, per l’esattezza nelle giornate di martedì e mercoledì, sopra quota 1.100 euro per oncia, con un massimo di periodo a 1.104,68 euro.
Sintesi del mese | La performance del metallo prezioso, se misurata nell’arco di tempo dal 15 marzo al 15 aprile, è negativa nella misura di un -2,16% equivalente a -77 centesimi di euro per grammo. Agli estremi del range di oscillazione il massimo toccato il 17 marzo scorso a 1.119,94 euro l’oncia (36,01 €/gr) ed il minimo del 1° aprile a quota 1.067,44 euro per oncia (34,32 €/gr).
Sintesi dell’anno | Di poco peggiore, rispetto al risultato dell’ultimo mese, quello relativo agli ultimi 365 giorni nei quali il prezzo del metallo prezioso si è contratto nella misura del -3,09% che corrisponde a -1,11 euro sulla quotazione del grammo. Il massimo di periodo rimangono i 37,23 euro al grammo raggiunti lo scorso 7 marzo, il minimo i 31,11 del 17 dicembre 2015. Se consideriamo, infine, il risultato dall’inizio dell’anno solare 2016 ad oggi, possiamo invece apprezzare un incremento della quotazione nella misura di un +8,81%.