Eccezionale, in quanto mai apparso in asta pubblica, il 100 lire del 1758 (lotto 1492): praticamente in stato zecca, con fondi lucenti, sarà conteso a partire da 8000 euro (altrettanto elevato per conservazione e pregiato per rarità il 50 lire del medesimo anno, lotto 1493, che invece ha una base di 7500 euro).
Mai vista in asta pubblica, questa 100 lire genovese del 1758: è praticamente perfetta (source: Aste Bolaffi)Dalla Liguria alla Toscana per un’altra rarità del XVIII secolo, nella fattispecie un’affascinante pezza della rosa del 1726 per Livorno che, con patina di antico medagliere, nonostante alcune limature al contorno si merita una base di partenza di 5000 euro (lotto 1599). E’ uscita invece dai torchi della zecca di Torino – in soli 619 esemplari – la 40 franchi oro di Napoleone imperatore, millesimo 1807, che è proposta in catalogo da Bolaffi a 4000 euro nonostante la conservazione non eccellente, bilanciata tuttavia dalla notevole rarità.
Rarissima, oltre che di grande eleganza, questa pezza della rosa livornese del 1726 (source: Aste Bolaffi)Pezzo da novanta, tra le monete di Savoia che andranno all’incanto a Torino, il carlino da 5 doppiette sarde 1773 coniato, nel capoluogo piemontese, con l’effigie di Vittorio Amedeo III al dritto e lo scudo sardo al rovescio: quasi mai apparsa in asta, la moneta proposta al lotto 1795 sarà contesa a partire da 25.000 euro. Almeno 20.000 euro, invece, saranno necessari per tentare di aggiudicarsi la 100 lire 1878 zecca di Torino (soli 294 esemplari coniati) proposta al lotto 1854: una delle monete più importanti del Regno d’Italia. Il re numismatico, Vittorio Emanuele III, è ben rappresentato da importanti monete quali le 100 lire del 1903 (lotto 1885, base 7500 euro) e del 1905 (due esemplari ai lotti 1885 e 1886, basi di 7500 e 6000 euro), dalla rara 20 lire Littore del 1930-VIII (coniata per i numismatici in soli 50 pezzi, lotto 1957, base 3500 euro) nonché da numerosi esemplari di pressoché tutte le tipologie più importanti battute tra il 1900 e il 1946.
E’ “sfida numismatica” a colpi di rarità fra Vittorio Amedeo III e Vittorio Emanuele II (source: Aste Bolaffi) Solo 50 esemplari del Littore da 20 lire furono coniati per i collezionisti nel 1930 (source: Aste Bolaffi)