10-11 GIUGNO: A TORINO VA IN SCENA L’ASTA BOLAFFI

exclamation-button(informazione pubblicitaria) | Archaion, storica società di aste del gruppo Bolaffi, saluta l’arrivo dell’estate con una vendita all’incanto di alto livello che si terrà nei giorni di mercoledì 10 e giovedì 11 giugno presso la Sala Bolaffi di Via Cavour 17 a Torino. Oltre alla ricchissima Collezione Fattovich di ordini e decorazioni della monarchia asburgica (leggi qui l’articolo di presentazione), un nutrito catalogo di numismatica propone ai collezionisti oltre 1500 tra esemplari singoli, lotti e collezioni che spaziano dalla monetazione metallica antica a quella medievale e moderna, dalla cartamoneta alla medaglisticaIl catalogo digitale completo è visibile a questo indirizzo: per i lettori de “Il giornale della numismatica”, tuttavia, abbiamo voluto selezionare alcuni esemplari degni di particolare nota per la bellezza, la rarità e il pregio storico-numismatico ad iniziare – nella sezione delle monete classiche – da un raro otto dracme del regno di Tolomeo VI e Tolomeo VIII (180-116 .C.) con ritratto di Arsinoe II (moglie di Tolomeo II). La moneta, con al rovescio doppia cornucopia con nastri, è di gran fascino e parte da una base di 2500 euro (lotto 1077).

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Un capolavoro numismatico di epoca tolemaica del II secolo a.C. (source: Aste Bolaffi) 


Dall’Egitto a Roma per un magnifico aureo di Domiziano databile al 75 d.C. (lotto 1177) con la “Spes” al rovescio: di elevata conservazione, e con cartellino di provenienza dalla storica ditta Santamaria di Roma, passerà sotto il martello del banditore a partire da 10.000 euro. Geta a capo scoperto e Caracalla (?) con corona radiata campeggiano invece su un altro aureo del 200-202 d.C. (lotto 1250) di elevata rarità, mentre al 294 d.C. risale un esemplare di Diocleziano per Nicomedia (lotto 1300, base 8000 euro) impreziosito da un intenso ritratto imperiale al dritto e da Giove con scettro e fulmini al rovescio. Complessivamente, la sezione delle monete classiche è ricca di circa 350 lotti comprensivi di monete greche e magno greche, una bella selezione di sesterzi imperiali, alcuni notevoli esemplari di ambito celtico ed altri di epoca bizantina.

002 003 004Alcuni degli esemplari di epoca romana imperiale che andranno all’asta a Torino (source: Aste Bolaffi)


Tra le “chicche” dell’asta Bolaffi del 10-11 giugno è quindi da segnalare la Collezione G. B. Rinaldo di monete della zecca di Genova, quasi duecento esemplari che la Superba coniò tra il 1139 e il 1798. Senza contare i grossi, i genovini e le altre tipologie in oro e argento del primo periodo, passando all’epoca dei dogi biennali (1528-1797) spicca innanzi tutto un ducatone della benedizione con data 1605 (lotto 1420): di grande rarità, è proposto da una base d’asta di 2500 euro; da citare, inoltre, le cinque doppie in oro (lotto 1449, base 10.000 euro) coniate nel 1651 e proposte da Bolaffi in elevatissima qualità e i 4 scudi in argento del 1713 (lotto 1450, base 3000 euro) impreziositi da una centratura inusuale per questo tipo di moneta. Stesso prezzo di partenza per lo scudo stretto “al torchio” del 1676 proposto al lotto 1466: di grande rarità e di elevata conservazione, nel ritratto della Vergine col Bambino sulle nubi, al dritto, esprime uno dei momenti più felici della monetazione genovese.

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Grandi rarità ed elevate conservazioni per molti esemplari genovesi della Collezione G. B. Rinaldo (source: Aste Bolaffi)