METAL DETECTOR: DUE ARRESTI IN SICILIA

(a cura della redazione) | I carabinieri hanno arrestato due cinquantenni di Corleone (Pa), con l’accusa di impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato. Sono stati sorpresi mentre, utilizzando dei metal detector, effettuavano scavi nella zona archeologica della Rocca di Entella. Gli uomini avevano già rinvenuto venti monete, di cui diciannove di epoca romana e una di epoca punica, messe al sicuro negli zaini e scovate dai militari, insieme a pale e picconi. I due sono stati giudicati per direttissima e, a seguito del processo, dopo la convalida dell’arresto sono stati condannati a tre mesi di reclusione – con pena sospesa – e al pagamento di un’ammenda di 300 euro.

Prescindendo da ogni considerazione sul dibattito in corso, ormai da anni, in merito legislazione italiana in materia di possesso e commercio di oggetti antichi, del significato e dei limiti del concetto di “bene culturale”, vale la pena ricordare come – a fronte della facoltà di acquisto, possesso e utilizzo del metal detector da parte dei cittadini – sussista sempre, nel nostro Paese, il divieto di ricerca nelle aree sottoposte a vincoli, siano essi di tipo archeologico o paesaggistico-naturalistico, nonché nelle aree demaniali esplicitamente interdette (tipo zone militari).