(di Roberto Ganganelli) | Alla presenza del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e del ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha inaugurato il 25 ottobre scorso il nuovo Museo della Zecca di Roma. La nuova sede del Museo, all’interno del complesso industriale del Poligrafico, al 712 della Via Salaria, può contare su una collezione di oltre 20.000 opere tra monete, medaglie, oggetti da conio e modelli in cera, le cui punte d’eccellenza sono rappresentate dalla storia della lira e dai capolavori di Benedetto Pistrucci, l’incisore romano creatore del soggetto della sterlina d’oro.
Il ministro per i Beni e le Attività Culturali ed il Turismo durante il suo intervento all’inaugurazione del Museo della Zecca (source: author)
Primo visitatore d’eccezione – a porte chiuse, per ragioni di sicurezza – è stato niente meno che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha espresso il suo apprezzamento sia per l’allestimento museale – curato dalla professoressa Silvana Balbi De Caro e dall’architetto Giovanni Bulian – che per il messaggio culturale legato al nuovo percorso, soprattutto per le future generazioni. Un percorso che, peraltro, è inserito in uno dei moderni edifici di IPZS e che comprende, al suo interno, anche i resti di un mausoleo romano di epoca imperiale, quasi a sottolineare la continuità della linea storica che lega la tradizione classica con la numismatica dell’Italia unita. Sì, perché al centro del Museo della Zecca – che si articola su due piani – vi è una selezione del patrimonio artistico e tecnologico che venne in parte mutuato nel 1870 dalla ex Zecca Pontificia e, in parte, quanto creato ed accumulato nel periodo del Regno d’Italia e poi della Repubblica, fino all’avvento dell’euro.
All’ingresso del Museo della Zecca, sulla Salaria, campeggia un busto di Vittorio Emanuele III, il “re numismatico” (source: author)
Paolo Aielli, amministratore delegato di IPZS, ha sottolineato come si sia voluto valorizzare “un patrimonio abbandonato per mal inteso senso del risparmio, per una mancanza di sensibilità nella cura della memoria o, peggio, per semplice disattenzione”. Il tutto, peraltro, in un tempo brevissimo – meno di un anno è trascorso tra l’idea dell’allestimento e la sua inaugurazione – e con una prospettiva di ulteriore valorizzazione e potenziamento: come fatto presente dal ministro Franceschini, infatti, “il Museo della Zecca sarà trasferito – si spera, entro due-tre anni – presso la storica sede dell’officina monetaria in Via Principe Umberto, nell’ambito della riqualificazione del quartiere Esquilino”, dove ha tuttora sede la Scuola dell’Arte della Medaglia.
Vetrina dei modelli in cera per medaglie e placchette opera del maestro Benedetto Pistrucci (source: author)
Per quanto riguarda i materiali esposti, spiccano per l’interesse didattico e divulgativo le vetrine allestite per documentare l’evoluzione monetaria nel nostro paese tra l’inizio dell’800 e l’avvento della moneta unica europea: una serie di teche in cui sono esposti gli storici marenghi e le monete post-unitarie, prove e progetti voluti da Vittorio Emanuele III, le prime lire della Repubblica e le “idee” per nuove monete in oro e argento denominate in fiorini, fino a piacevoli selezioni tematiche come quelle dedicate all’iconografia del Ventennio – “Monete e propaganda” – e a “I volti dell’Italia tra Regno e Repubblica”. Non mancano conii e punzoni, materiali creatori gelosamente conservati presso i depositi della Zecca e ora, almeno in parte, visibili al pubblico.
“Le monete dell’Italia unita”, una delle teche che scandiscono la timeline dell’evoluzione della lira tra ‘800 e ‘900 (source: author)
Di particolare pregio la sezione dedicata ad una collezione di cere e gessi opera di Benedetto Pistrucci – tra le quali alcuni modelli del san Giorgio che trafigge il drago, usato per la sterlina dal 1816 ad oggi – ed un busto in bronzo dell’artista a sottolineare come dall’ambiente della zecca di Roma siano emersi artisti di livello assoluto. Un livello confermato nel tempo, come dimostra la parte di museo che ospita le medaglie d’arte e i modelli di Luigi Giorgi, Aurelio Mistruzzi, Giuseppe Romagnoli e Orlando Paladino Orlandini. Non mancano nemmeno l’attualità, con una serie di vetrine dedicate alle ultime produzioni numismatiche, medaglistiche e d’arte applicata realizzate da IPZS, e la didattica, con un laboratorio nel quale i più giovani possono cimentarsi nel creare manualmente, con appositi “conii”, la propria medaglia ricordo, su soggetti creati dal maestro Maria Carmela Colaneri.
La grande medaglistica d’arte italiana del XX secolo è rappresentata fra gli altri dalle opere di Orlando Paladino Orlandini (source: author)
Non mancano, in mostra al Museo della Zecca, le ultime creazioni destinate ai numismatici con tanto di modelli e bozzetti originali (source: author)
Un’idea azzeccata, quella di rendere “viva” e “ludica” l’esperienza dei bambini presso il Museo della Zecca; un’idea talmente apprezzata dal sottosegretario all’Economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta che, in occasione dell’inaugurazione, dopo essersi trattenuto per due ore a visitare l’esposizione si è infine cimentato proprio nel creare un esemplare in plastilina della medaglia.
Una veduta del doppio livello del Museo della Zecca con, al centro, i resti archeologici rinvenuti durante la costruzione dell’edificio e valorizzati “in situ” (source: author)
Dal piano superiore, che è arricchito da proiezioni di video storici e può essere fruito – come il resto del museo – anche con l’ausilio di tablet guida – si accede al piano inferiore del percorso, dedicato ad una esposizione di macchinari di zecca, dai torchi di epoca pontificia – bellissimo, quello con stemma di Clemente XIII – alle presse a collo d’oca fino alle lingottiere, alle macchine automatiche per la verifica del giusto peso dei tondelli e ai torchi litografici per la stampa di documenti ufficiali. Non manca neppure una ricostruzione del “gabinetto dell’incisore” nella quale si può ammirare una postazione di lavoro, ricostruita nei dettagli con modelli, schizzi, punzoni ed utensili, e in cui non è difficile immaginare al lavoro uno dei grandi maestri italiani del bulino.
Come nasce una medaglia: dal modello alla fusione, dal punzone al conio all’esemplare finito (source: author)
Il “gabinetto dell’incisore”, installazione realizzata nella sezione dei macchinari del nuovo Museo della Zecca (source: author)
Un allestimento moderno e modulare, dunque, che pur nella sua “provvisorietà” – come detto, la sede definitiva, ancor più ricca, sarà quella dell’Esquilino – restituisce a Roma e all’Italia una struttura museale dedicata alla storia della moneta nazionale di cui si sentiva la mancanza. Il precedente allestimento, infatti, situato nella sede del MEF in Via XX Settembre, non era più aperto al pubblico da alcuni anni.
Una delle antiche presse da coniazione ex Regia Zecca visibili nel nuovo percorso museale della Salaria (source: author)
Il nuovo Museo della Zecca di Roma, inoltre, si propone fin da ora anche in una moderna dimensione “social” grazie ad un sito web dedicato (all’indirizzo www.museozecca.ipzs.it) e ad una pagina Facebook (accedi qui) grazie a cui sono possibili visite virtuali, visualizzazioni di video e immagini, approfondimenti. E, nel binomio “tradizione-innovazione” che continua a scandire la politica dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, non mancano neppure un bookshop ed un bel catalogo a colori dal titolo “Lo scrigno delle meraviglie” curato da Silvana Balbi De Caro che vi presenteremo presto nella rubrica “In libreria”.
Il sottosegretario al MEF Pier Paolo Baretta si cimenta nel laboratorio didattico del Museo della Zecca (source: author)
Il Museo della Zecca è visibile al pubblico su prenotazione il lunedì e il venerdì, dalle ore 9.00 alle 17.00; per prenotare una visita, con ingresso gratuito, è sufficiente fare richiesta telefonica al numero 06.85082125 o via email all’indirizzo booking_museodellazecca@ipzs.it. Nel frattempo, per una photo gallery di alcuni dei tesori conservati nel nuovo Museo della Zecca di Roma potere cliccare qui.