E se in alcune celebrative Maria Carmela Colaneri ha potuto dare “libero sfogo” alla propria fantasia creativa, altre realizzazioni eseguite come incisore dei materiali creatori – tipo le coppiole da 20 e 50 euro vaticane per i capolavori della scultura – l’hanno vista impegnata in una (non semplice) riproduzione fedele di opere celeberrime quali il “Torso del Belvedere” e la “Pietà” che, modellate da Orietta Rossi, “se da un lato non potevano essere riproposte in tondello senza alcun elemento accessorio, dovevano d’altra parte risaltare in modo assolutamente evidente dall’incisione, essendo i soggetti principali delle vere e proprie icone dell’arte mondiale”. Così, ad esempio, il “Torso del Belvedere”, nella sua incompletezza che lo rende così moderno e perfetto, è stato “poggiato” dalla Rossi su una stilizzazione sottile della scala elicoidale dei Musei Vaticani, mentre la “Pietà” di Michelangelo è stata composta con un profilo leggero che richiama il colonnato berniniano di San Pietro e linee ortogonali a comporre una croce.
Di grande bellezza, tra le monete firmate Colaneri, sono i 5 euro coniati nel 2009 per il terzo centenario dei primi scavi nel sito di Ercolano; tra le sue ultime realizzazioni ricordiamo i 5 euro per il centenario del terremoto di Avezzano, appena emessi, come la magnifica 10 euro in argento per i settant’anni di pace in Europa che, sotto il logo dell’Europa Star Programme, ha accostato un’Italia giovane e portatrice di pace con una rivisitazione del “Buon Governo” di Ambrogio Lorenzetti: una moneta in cui convivono ed emozionano citazioni della nostra arte, elementi moderni, una scelta accuratissima dei caratteri usati per le iscrizioni e quel valore “10” che tanto richiama lo storico nominale inciso sulle 10 lire Spighe. “Ogni moneta – ci conferma del resto l’autrice – è una sorta di organismo complesso nel quale nulla può essere lasciato al caso o realizzato in modo standardizzato, pena lo stesso risultato finale e anche la suggestione che alcuni elementi ‘secondari’ possono creare ha un’importanza notevole”.
Meno conosciuta dai collezionisti di monete è forse la Maria Carmela Colaneri autrice di medaglie d’arte, opere che ha in ogni caso realizzato già dai primi anni in Zecca: del 1984 è una coniazione per la revisione del Concordato fra Stato e Chiesa, del 1986 la bella medaglia per il 40° anniversario della Repubblica. Altre coniazioni le ha realizzate, la coin designer più brava del mondo, per il cinquecentenario colombiano del 1992, per Assisi nell’Anno Santo del 2000 e per la riapertura del Teatro alla Scala nel 2004, dando lustro ad un’arte – quella della medaglia, per l’appunto – che proprio in Italia ha avuto i natali nel Rinascimento.
Con il “Lifetime achievement award in coin design” ricevuto a Berlino, Maria Carmela Colaneri ha dunque ricevuto il meritato riconoscimento per oltre un trentennio di carriera e di capolavori in tondello ma anche – a nostro parere – il giusto premio per aver portato l’Italia e la sua storia, i suoi capolavori d’arte e i grandi personaggi del passato in tutto il mondo. Le monete, da sempre, sono del resto uno dei simboli di ogni nazione e quelle italiane, in particolare, parlano di millenni di cultura e di creatività. Quella cultura e quella creatività che, unite ad un’umanità non comune e ad un tocco tutto femminile, stanno dietro il sorriso del maestro Colaneri. Ad maiora!