Il 23 giugno, alle 14, ebbero inizio le gare, ma subito si manifestarono malumori per la confusa organizzazione. Come riferisce la “Gazzetta”, neppure sotto l’aspetto tecnico tutto filò liscio. Il 28 giugno, durante lo svolgimento dell’incontro di football tra Francia e Italia, giunse da Versailles la notizia della firma del trattato di pace. “Lo speaker, a mezzo del megafono, annuncia il grande avvenimento all’immenso pubblico. Sono le 15.12 precise […]. Tutti gli spettatori si alzano in piedi, gli atleti si mettono sull’attenti mentre echeggiano le note gioconde della “Marsigliese”. Le bandiere dello stadio sono innalzate sui loro pennoni e sventolano fra il gridio assordante della folla che acclama alla pace” (“La Gazzetta dello Sport”, 29 giugno 1919).
Veduta aerea dello Stadio Pershing durante i lavori di costruzioneIl 6 luglio ebbe luogo la cerimonia di chiusura e lo stesso Pershing distribuì i premi agli atleti, congratulandosi con ciascuno di loro. Le medaglie per chi conquistava punti erano tutte uguali: stesso modello in bronzo, diametro 60 mm, realizzato dall’artista Édouard Fraisse (Beaune, 1880 – Parigi, 1945). Nel recto, ove in basso si leggevano le parole CORPORIS ROBUR HABILITAS, la composizione raffigurava una Nike in procinto d’incoronare due antichi vincitori: un discobolo e un pugile. Sul verso di ognuna veniva inciso il nome dell’atleta, la nazione e il reggimento di appartenenza, la specialità in cui aveva gareggiato, il piazzamento. Fraisse nel 1929 fu nominato cavaliere della Legion d’Onore e nel 1937 ricevette la medaglia d’oro al Salon des artistes français. Partecipò alle Olimpiadi dell’Arte nel 1924, 1928 e 1932.
Veduta aerea dello Stadio Pershing il giorno dell’inaugurazioneIl distintivo dei Giochi fu realizzato dal medaglista francese Lucien Jean Henri Cariat (1874-1925). Nelle competizioni a squadre si attribuivano 6 punti alla prima, 4 alla seconda, 2 alla terza classificata; nelle gare individuali 3 punti al primo, 2 al secondo, 1 al terzo classificato. Facevano eccezione lotta e pugilato, discipline in cui erano assegnati 2 punti al primo e 1 al secondo classificato di ciascuna categoria. Il regolamento precisava inoltre che qualora a una gara fossero iscritti tre concorrenti, si sarebbero assegnati punti solo ai primi due; qualora fossero iscritti due concorrenti, si sarebbero assegnati punti solo al primo; qualora fosse iscritto un unico concorrente, la gara non si sarebbe disputata.
L’Italia si fece onore e, oltre a numerosi piazzamenti, ottenne svariate vittorie grazie al tenente di cavalleria Nedo Nadi nel fioretto e alla squadra di sciabola, magnifica vincitrice della Francia; ai cavalieri maggiore Giacomo Antonelli e capitano Alessandro Alvisi nella gara di salto a coppie, a Ruggero Ubertalli nel salto individuale, a Giulio Cacciandra nel Cavallo d’Arme; al sergente Erminio Spalla nel pugilato, categoria medio-massimi; alla staffetta 4×200 metri riservata ai militari “effettivamente combattenti”.