C’è una novità nell’emissione 2018 delle monete divisionali della Città del Vaticano disponibili dall’8 marzo: con la collaborazione della Zecca italiana l’Ufficio filatelico e numismatico ha infatti realizzato la sua prima moneta da 5 euro bimetallica.
Molto simile ai 5 euro di Italia e San Marino, 25,50 millimetri di diametro e pesante 9,50 grammi, se ne discosta però per piccoli dettagli tecnici.
La si deve alla collaborazione degli artisti Titotto Pernazza e ritrae la cupola della cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze, progettata seicento anni fa da Filippo Brunelleschi.
Con una tiratura di diecimila esemplari, la serie in versione fior di conio con il 5 euro è proposta in vendita a 57 euro.
Nel mese di giugno la versione proof della sola moneta da 5 euro avrà un astuccio dedicato.
Costituita da due calotte di forma ogivale tra loro collegate, la cupola ottagonale di Santa Maria del fiore fu realizzata tra il 1418 e il 1436 ( esclusa la lanterna) secondo il progetto che l’architetto fiorentino presentò a un concorso nel 1418. Il 25 marzo 1436 la cattedrale fiorentina fu consacrata da papa Eugenio IV. L’innovazione di Brunelleschi fu quella di voltare la cupola senza armature, grazie all’uso di una doppia volta con intercapedine, di cui l’interna (spessa oltre due metri) aveva una funzione strutturale, essendo autoportante, e quella esterna solo di copertura. Svetta sulla cupola la lanterna con copertura a cono, su disegno di Brunelleschi, che fu realizzata dopo la morte dell’artista nel 1446 e la palla di rame dorato con la croce, contenente reliquie sacre, opera di Andrea del Verrocchio, collocata nel 1466. Dal punto di vista architettonico la costruzione della cupola di Santa Maria del Fiore rappresenta l’evento che segnò l’inizio del Rinascimento, riscoprendo modelli costruttivi propri dell’età classica e portando a una riorganizzazione del cantiere, con la separazione fra i ruoli del progettista e del costruttore. Per la realizzazione dell’opera Brunelleschi impiegò macchine innovative che progettò lui stesso. Proprio l’organizzazione del cantiere e la disponibilità di macchine capaci di spostare e sollevare ad altezze considerevoli pesi enormi, giocarono un ruolo decisivo nella costruzione della cupola.