IN LIBRERIA: “LO SCRIGNO
DELLE MERAVIGLIE”

(di Roberto Ganganelli) | La recente inaugurazione del nuovo allestimento del Museo della Zecca di Roma, in Via Salaria, è stata coronata dalla pubblicazione di un elegante saggio-guida, a cura di Silvana Balbi De Caro, che conduce gli appassionati e i cultori della monetazione italiana alla scoperta – come recita il sottotitolo del volume – dei “tesori nascosti” che il museo, finalmente, valorizza e mette a disposizione di quanti hanno la fortuna di visitarlo.

Aperto da un saluto dell’amministratore delegato di IPZS Paolo Aielli, “Lo scrigno delle meraviglie” descrive in prima battuta il nuovo percorso espositivo ripercorrendo, a ritroso, la storia delle collezioni di monete, medaglie, materiali creatori e macchinari di proprietà della Zecca, il loro “peregrinare” tra varie sedi e, infine, il loro approdo nell’attuale location, progettata secondo moderni criteri museografici di interattività, multimedialità, accessibilità e fruibilità. Segue un primo saggio, a firma di Raissa Teodori, dal titolo “‘Alma Roma’. Memorie in metallo” nel quale si delinea la storia dei Giubilei e, in parallelo, si illustrano le evidenze medaglistiche di cui il Museo della Zecca di Roma conserva esemplari di serie, modelli d’arte, punzoni e conii. Pezzi unici, frutto della creatività e della sapienza di generazioni di incisori e tecnici che solo una visione appassionata riesce a svelare nel loro valore storico e documentario.

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La copertina del saggio-guida che illustra il percorso del nuovo Museo della Zecca di Roma (source: archive)


Al genio di Benedetto Pistrucci, e alla sua raccolta di opere recuperata e restaurata, Silvana Balbi De Caro dedica il capitolo seguente, dal titolo “Trasparenze neoclassiche”. Sono oltre 400, infatti, i modelli in cera per monete, medaglie, cammei e gemme realizzati dal grande artista e acquisiti nel 1912 dallo Stato italiano. Anche grazie ad una serie di immagini mozzafiato i dettagli, i simbolismi, la raffinatezza di queste opere riprendono letteralmente vita nel volume per lasciare poi spazio a “duecento anni di storia e di costume”, ossia ad un approfondimento sulla monetazione italiana “dal marengo in oro alla lira di carta”.

Il capitolo ripercorre le vicende monetarie della Penisola dall’avvento di Napoleone al processo risorgimentale, dalla Legge di unificazione monetaria alla centralizzazione delle coniazioni presso l’officina di Roma, per proseguire quindi in un intrigante percorso – anche in questo caso, supportato da un ottimo apparato iconografico – tra le monete di Vittorio Emanuele III, quelle del periodo fascista, le prime lire della Repubblica e le coniazioni degli ultimi decenni, fino al debutto dell’euro.

Il capitolo “Novecento in medaglia” ci accompagna, invece, grazie a Mariangela Margozzi, alla scoperta di alcuni grandi incisori e modellisti del XX secolo, da Luigi Giorgi ad Attilio Silvio Motti per passare poi ad Aurelio Mistruzzzi, Publio Morbiducci, Giuseppe Romagnoli; ad Orlando Paladino Orlandini, invece, maestro dell’arte italiana del Novecento “prestato” – più volte, e con successo, alla medaglistica, Gabriella Angeli Bufalini dedica invece un approfondimento a parte che precede il capitolo finale, dal tiolo “Téchne, le forme dell’arte”, in cui Adriano Agostino Balma descrive l’attuale assetto istituzionale e produttivo della Zecca dello Stato nell’ambito di IPZS con alcune belle immagini d’archivio e progetti architettonici che svelano la realtà industriale – da sempre all’avanguardia nel mondo – della nostra officina monetaria.