(di Roberto Ganganelli) | Ottantamila esemplari fior di conio in blister, al prezzo di 18,00 euro, e appena diecimila in versione proof, astucciati a 37,00 euro: questi i contingenti e i prezzi dell’attesissima moneta celebrativa da 2 euro dello Stato della Città del Vaticano che sarà commercializzata a partire dal prossimo 13 ottobre. Coniata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, per la realizzazione la moneta – che rende omaggio all’Anno Santo della Misericordia – è stata affidata all’estro dell’artista Mariangela Crisciotti e rappresenta san Martino di Tours (316 circa – 397), soldato della guardia imperiale romana, mentre in sella al suo cavallo taglia con la spada il proprio mantello per donarlo a un povero seminudo e infreddolito incontrato lungo il cammino.
“La rappresentazione – fanno sapere dall’Ufficio Filatelico Numismatico di Oltretevere – si riallaccia all’iconografia classica ed è sicuramente esemplificativa di una delle sette opere di misericordia – vestire gli ignudi – rievocando le parole di Gesù: ‘Ero nudo e mi avete vestito’. Secondo la tradizione, la notte seguente a tale episodio Gesù apparve in sogno a san Martino nelle sembianze di un povero e mostrandogli il mantello disse: ‘Martino ancor catecumeno m’ha coperto con questo mantello’. Al risveglio, trovando il mantello miracolosamente intatto, san Martino decise di farsi battezzare e di continuare a militare solo sotto la bandiera di Cristo”.
L’artista ha scelto, per la raffigurazione del santo a cavallo e del povero, non una visione “storico-realistica” – ossia, con un Martino in abiti di epoca romana – quanto, piuttosto, ha preferito ispirarsi ad alcuni dipinti di epoca tardo rinascimentale e barocca, reinterpretando in modo originale e moderno il soggetto – sotto il profilo comunicativo in modo che il dinamismo della coppia cavallo-cavaliere potesse inserirsi in maniera armonica nei limiti spaziali del tondello. Da notare la diagonale che, partendo dalla spalla destra del santo, scende sulla spada nell’atto di tagliare il manto e si conclude con la figura del povero inginocchiato, beneficiario del gesto di misericordia.
Armoniosa anche la composizione, anche in rapporto con le iscrizioni lungo il bordo: a sinistra GIUBILEO DELLA MISERICORDIA, a desta CITTA’ DEL VATICANO, nel campo il millesimo di coniazione 2016 e in basso il segno di zecca R e, in piccolo, la firma dell’autrice M. CRISCIOTTI.