Il Metcalf cita anche il ritrovamento di Pattada in Sardegna del 1905 descritto con abbondanza di notizie da Dessì (cfr. “Ripostiglio di monete medioevali rinvenuto a Pattada”, Archivio Storico Sardo, vol. III, 1907). Questo tesoretto di 1120 denari, per la presenza di un grosso tornese di Luigi X (1314-1316) è forse il ritrovamento di denari più vicino al 1339, supposto termine, dei denari IANVA. Le varietà annotate di tipi e varianti sono ben 87, però non hanno la pretesa di essere in ordine cronologico.
L’ultimo scritto importante sui denari primitivi di Genova è la descrizione del ritrovamento di Oschiri. E’ stato pubblicato nel 1983 da Lucia Travaini nel n. 1 del “Bollettino di Numismatica”. Il ritrovamento è del 1929, oltre ad altre monete medioevali consiste di 297 denari e contiene varianti sconosciute al Metcalf, in particolare quei denari con spina nel 1° quarto della croce e due punti al rovescio.
In base a tutti gli elementi, Lucia Travaini classifica i denari di Oschiri in quattro classi principali a sua volta divise in gruppi che tengono conto dello stile, della presenza o meno di punti nella legenda del rovescio, dei segni nei quarti della croce e delle varie interpunzioni. Dal punto di vista tipologico evidenzia anche la presenza di una particolarità nella legenda del rovescio, consistente nella diversa impostazione della legenda rispetto alla croce.