DOSSIER SPECIALE: C’ERA UNA VOLTA IL TESORETTO DI LAVELLO

N. 4 augustali di Federico II (1231-1250), (figg. 1 e 2). Riferimento MEC 14 n. 514-16, AD’A n. 127-128 p. 57. Tipologia 1 che Lacava così descrive “Nel ritto CESAR AVG (Caesar Augustus) busto di Federico II laureato con faccia a destra. IMPROM (Imperator Romanus). Indossa paludamento imperiale. Nel rovescio, aquila di fronte colle ali aperte: FRIDE RICVS (in caratteri semigotici). Sono bellissime per disegno; e l’artefice volle imitare le medaglie degli antichi imperatori romani. Peso grammi 5 e 30 centogrammi; diametro 19 mm; tonda spessore medio 1 mm: in ottimo stato di conservazione”.

001 002Fig. 1 (da Classical Numismatic Group Inc. asta n. 76, lotto 1831) e fig. 2 (da Numismatica Genevensis asta 7 del 27-28 novembre 2012, lotto 1476)


Al D/ nel giro .CAESAR AVG. .IMP ROM e nel campo busto laureato dell’imperatore a destra con corazza e paludamentum. Al R/ nel giro +FRIDERICVS e nel campo una aquila girata verso sinistra ma con testa retrospiciente. Da notare le differenze di stile tra le due zecche nel ritratto dell’imperatore nonché i diversi particolari di fattura nella figura dell’aquila (il becco o le ali) oltre ai due globetti che compaiono nelle emissioni della zecca pugliese. Il Lacava nel suo studio, privo di foto o disegni, non specifica se gli augustali fossero della zecca di Brindisi o Messina. L’augustale rimane tutt’oggi una moneta di grandissimo valore. Le aste che ho potuto visionare partono dai 15.000 franchi svizzeri per il pezzo della fig. 1 (con realizzo di 22.000 franchi svizzeri) ai 7.500 euro (di partenza) per un Augustale della zecca di Messina in Artemide Aste XXVIII del 10 ed 11 aprile 2010 lotto 1541.

N. 5 tarì coniati nel periodo 1220-1231 (fig. 3). Riferimento MEC 14 n. 509-513 e AD’A n. 101-106 p. 49. Tipo 2 di Lacava così descritto “Nel ritto aquila; nel mezzo contornato dalla legenda F IMPERATOR. Nel rovescio croce latina molto allungata, colle sicle IESOVS CRISTOS NICA, Gesù Cristo vence, in caratteri gotici. Peso un grammo e mezzo, diametro 13 mm, quasi tonda, anche in buono stato”.

003Fig. 3 (da Artemide Aste asta n. XXXV del 22 aprile 2012, lotto 468)


Al D/ nel giro F . IMPERATOR e nel campo un’aquila frontale e coronata (la corona compare all’inizio della legenda) con testa rivolta a sinistra entro un contorno liscio. Al R/ nel campo una croce patriarcale affiancata da due segmenti all’altezza del braccio orizzontale, divide la legenda IC XC / NI KA. Esistono alcune varianti di questi tarì con legenda F IMPERATOR in base alla combinazione di globetti che affiancano oppure no l’aquila o la croce. La zecca di emissione è probabilmente Messina o comunque siciliana.