Una firma a forma di cuore
C’è un piccolo cuore che accompagna alcune monete della Repubblica Subalpina. Non si conosce chi l’abbia voluto ma si sa a cosa serve e sembrerebbe che non ci sia nessuna storia romantica.
C’è un piccolo cuore che accompagna alcune monete della Repubblica Subalpina. Non si conosce chi l’abbia voluto ma si sa a cosa serve e sembrerebbe che non ci sia nessuna storia romantica.
Durante l’assedio delle truppe austriache, nel 1813 la zecca di Zara battè quattro curiose monete in argento con l’aquila napoleonica coronata.
Una moneta di fascino e peso per la regina, sorella e moglie di Tolomeo II, prima donna citata in documenti ufficiali d’epoca come protagonista nelle relazioni internazionali.
Lo scorso ottobre la zecca australiana aveva stampato 46 milioni di nuove banconote da 50 dollari per migliorarne le caratteristiche di anti-falsificazione. Peccato che contengano un errore ortografico.
Il terzo appuntamento della breve rassegna dedicata alla storia della lira nella cartamoneta ci porta nell’Italia degli anni Settanta. Di Claudio Giacchetti.
Il capolavoro dell’arte giapponese più famoso al mondo comparirà per la prima volta nella banconota da 1.000 yen del Sol Levante. Come rivelato dal primo ministro giapponese Taro Aso lo scorso 1° aprile, le banconote da 10mila, 5mila e 1.000 yen e le monete da 500 yen del Giappone avranno infatti nuovi disegni.
I motivi del successo della dea cartaginese su un tristatere coniato in Sicilia. di Celeste Colombo. Dea della fertilità, dell’amore e del piacere, associata alla buona fortuna, alla Luna e alle messi, Tanit era la protettrice della città punica di Cartagine. Ma considerarla solo una sensuale bontempona sarebbe un errore: al momento giusto poteva diventare…
Larga 70 millimetri e pesante 350 grammi, la moneta del re di Polonia è uno dei pezzi d’oro di maggiori dimensioni mai battuti in Europa.
Sulla zecca di provenienza del raro denaro d’argento coniato fra il 768 e l’814 con la scritta SEN gli studiosi si sono interrogati per anni.
L’articolo presenta una rara variante del bolognino d’argento fatto coniare da Napoleone II Orsini, su concessione del re di Napoli di Ladislao di Durazzo.