(di Roberto Ganganelli) | Si tratta, e non è eccessivo affermarlo, di una novità epocale nell’ambito delle emissioni numismatiche dell’area italiana: la Repubblica di San Marino, attraverso il suo Ufficio Filatelico Numismatico diretto da Gioia Giardi, ha infatti deciso di rompere (più di) una consolidata tradizione con l’emissione – fissata per il 16 novembre prossimo – di una moneta a tutti gli effetti rivoluzionaria. Come ben noto, a parte gli otto euro spiccioli di circolazione, ogni Stato dell’Eurozona (o che abbia convenzione monetaria con la UE) può coniare monete con discrezionalità quasi assoluta in merito a metrologia, metalli e nominali, e nel programma del Titano figurava da mesi una “5 euro Giubileo della Misericordia” che, stando alle precedenti emissioni di pari nominale, si pensava sarebbe stato in argento, fior di conio oppure proof. Invece no, il Titano ha spiazzato tutti presentando una moneta bimetallica, con anello esterno in bronzital e tondello interno in cupronichel – mm 27,50 di diametro per g 9,20 di peso – e con una inedita forma di poligono a sedici lati con bordo a zigrinatura discontinua.
“Il dritto della moneta – si legge nella nota ufficiale appena diramata – rappresenta al centro le tre Torri con le tre piume, sullo sfondo le dodici stelle dell’Unione Europea. Sul fondo il fascio di luce avvolge gli elementi della Repubblica. Sul rovescio della moneta il Giubileo della Misericordia viene rappresentato attraverso una mano che sorregge una mamma e suo figlio, durante un salvataggio di profughi in mare. Al centro vengono raffigurati il flusso dei migranti in arrivo dai territori di guerra e l’apertura della Porta Santa; in alto la colomba dello Spirito Santo con l’ulivo”.
Sotto il profilo tecnico le due parti componenti del tondello non appaiono sbilanciate – come già visto in molti casi, in Italia e nell’Eurozona, ad iniziare dalle normali monete da 1 e 2 euro -, con un sottile anello esterno ed un tondello interno di diametro prevalente, bensì con un anello esterno molto ampio a contenere un flan interno che si estende per poco più di un terzo del diametro. Una sfida non solo tecnica ma anche compositiva, dal momento che i soggetti – giocoforza – sono stati elaborati in modo da poter “evidenziare” alcuni elementi simbolici ed iconografici nel tondo centrale, e dovendo – al tempo stesso – mantenere un’unità ed una coerenza complessive anche all’esterno. Così, la bravissima Maria Carmela Colaneri ha “reinventato” lo stemma di Stato di San Marino facendo sì che tutte e tre le “Penne” trovassero in parte spazio nel tondello in cuproncihel, per poi svilupparsi al di fuori di esso, assieme alle stelle dell’Unione e ad elementi geometrici ed iscrizioni. Così come al rovescio la mano, il volto del bimbo, le piccole figure umane di sfondo rappresentano – grazie al differente colore del metallo – un “focus” modernissimo e di grande impatto emozionale che si completa nel volto della madre, nel filo spinato reciso, nella colomba della pace e in altri elementi secondari.
La coniazione è stata effettuata a Roma, dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato che – non dimentichiamo – in materia di bimetalliche non ha nulla da invidiare ad alcun altra officina monetaria al mondo avendo per prima, a partire dal 1982, adottato tale tecnologia per la battitura delle 500 lire opera di Laura Cretara. Saranno 82.600 gli esemplari della 5 euro bimetallica sammarinese del Giubileo che l’UFBN metterà sul mercato, tutti in finitura fior di conio, al prezzo base di 8,60 euro (più Iva vigente per i clienti residenti in Italia) e confezionati in coincard; una commemorativa dal gusto moderno e, al tempo stesso, medaglistico nel senso più nobile del termine che apre, nell’area italiana, una strada nuova. Onore al merito – dunque – alla Repubblica di San Marino per avere, per prima, scelto di “infrangere una tradizione numismatica”; e onore al merito a Maria Carmela Colaneri per aver saputo affrontare con solenne dolcezza, e con personalità, un soggetto – il Giubileo – che poteva prestarsi ad interpretazioni assai più “banali”.
Aver saputo coniugare l’Anno Santo e il concetto di “misericordia” – che è espressione dell’Umanità, non soltanto nell’ambito del Cristianesimo – con l’attualità dei tragici esodi migratori che interessano il nostro continente è dunque stata una vera e propria sfida che la numismatica sammarinese, a parere di chi scrive, ha vinto con merito tracciando, peraltro, un nuovo filone per il futuro del collezionismo numismatico nell’intera area italiana.