E’ stato invece Roberto Ganganelli, direttore de “Il giornale della numismatica” a delineare, attraverso una serie di esempi di medaglie, i contenuti principali di “Aurea Roma” e l’evoluzione urbanistica di Roma tra il XV e il XIX secolo, ossia nel periodo che va dal ritorno dei papi da Avignone fino alla caduta del potere temporale mettendo in evidenza come della “imago Urbis” in divenire Alteri analizzi in “Aurea Roma”, “non solo da esperto di storia della medaglia d’arte, ma da conoscitore della storia della città e da cittadino di Roma che rende omaggio alle proprie origini, aspetti macroscopici e piccoli eventi, secondo l’originale chiave di lettura della medaglistica e avvalendosi di documenti d’archivio come di testimonianze ‘minori’, ad esempio le vedute architettoniche affrescate in alcune stanze del Vaticano o i pannelli dipinti degli armadi di Pio IX”.

Molteplici sono i motivi per cui dal XV al XIX secolo Roma cambia volto, si espande e si abbellisce: dalle necessità legate all’amministrazione statale e al culto (siamo nel centro della Cristianità) a quelle di natura politica e propagandistica (basti citare la Controriforma) fino ad altro di ordine sociale, economico e produttivo. Con un’attenta analisi preliminare, Alteri premette alla “storia urbanistica metallica” della Roma papale una chiara classificazione che permette di orientarsi meglio nel seguito del volume.
