(a cura della redazione) | E’ arrivata, finalmente, la tanto attesa moneta da 5 euro in argento fior di conio dedicata dalla Repubblica Italiana al secolo e mezzo del Corpo Militare della Croce Rossa: una moneta solenne e di forte umanità al tempo stesso, modellata da Maria Grazia Urbani e su cui campeggia al dritto, in bella vista, il primo inserto in smalto colorato – una piccola croce rossa, ovviamente – nella storia della monetazione italiana. Un’autentica rivoluzione, che – probabilmente – non è stato semplice far passare nei “palazzi del potere”, ma che la Zecca ha voluto fortemente per aprire anche la monetazione italiana ad una modernità necessaria, non fine a se stessa ma funzionale ad una maggior comunicazione e appetibilità delle emissioni per collezionisti.
A corso legale dal 25 maggio la moneta, battuta come di consueto con diametro di 32 millimetri e peso di 18 grammi al titolo di 925 millesimi, è stata coniata – e colorata, con un procedimento ad alta tecnologia – dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato in 7 mila esemplari messi in vendita alla fonte al prezzo di 40.00 euro. Sul dritto, nel campo lo stemma del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, con croce smaltata in rosso; sotto, entro un cartiglio, il motto latino del Corpo INTER ARMA CARITAS; nel giro, REPUBBLICA ITALIANA. Sul rovescio un militare del Corpo della Croce Rossa Italiana in missione umanitaria che tiene in braccio un bambino; a destra, nel giro su due righe, CROCE ROSSA ITALIANA e CORPO MILITARE; nel campo di sinistra, in verticale, 1866 – 2016; in quello di destra, R; in esergo, MGU, sigla dell’autore Maria Grazia Urbani, e EURO 5.
E forse era destino che fosse proprio la Croce Rossa – in questo caso, il suo Corpo Militare – a potersi fregiare dell’onore di ospitare su una “propria” moneta una simile rivoluzione: chi non ricorda, infatti, i gettoni con inserti a smalti bianchi e rossi che, all’inizio del secolo scorso, proprio la Croce Rossa fece realizzare sia sui tipi delle famose monete Cinquantenario che su modelli originali, in occasione della Grande Guerra?